In ginocchio da Beautiful, trent'anni di politica

Maurizio Crippa

La soap va in onda interrottamente in Italia dal 4 giugno 1990. C’è solo un posto al mondo in cui in trent’anni è successo un altrettanto nulla: la politica italiana

Eravamo così concentrati a cercare una ragione, almeno un’ipotesi, che giustificasse l’apparizione di Myrta Merlino in ginocchio come un quarterback a l’Aria che tira , che quasi ci dimenticavamo l’anniversario. No, non quello di Tian’anmen, quello ogni trenta secondi c’è un sovranista su Twitter che scaccola: parlate di Trump e allora Tian’anmen? L’anniversario di Beautiful. Che va in onda interrottamente in Italia dal 4 giugno 1990. Pensateci: Cossiga aveva appena incominciato ad esternare. 8.300 puntate, 100 matrimoni, 22 bambini nati, 22 personaggi morti e ben 3 resuscitati. Pensateci, c’è solo un posto al mondo in cui in trent’anni è successo un altrettanto nulla: la politica italiana.

 

Come ebbe a dire Aldo Grasso, che essendo un maestro c’era arrivato un anno prima di noi: “Non c’è un buono o un cattivo: uno nasce buono e poi diventa cattivo e viceversa. Tutte le manovre si capiscono facilmente dopo poche puntate e quando c’è un’inchiesta giudiziaria (l’investigatore è sempre lo stesso) tutto si sgonfia dopo un mese”.

  

Ci sarebbe solo da aggiornare che Beautiful, come il governo Giuseppi, è sopravvissuto pure al Covid. E che si è ricominciato a parlare del ponte di Messina. Per il quale primo Concorso internazionale di idee si fece nel 1969, a quei tempi Brooke non aveva ancora tradito Ridge. Pensateci.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"