Mauro Icardi (foto LaPresse)

Si va verso un Icardi bis?

Maurizio Crippa

Crisi di governo? Guardiamo invece al paese reale e al rebus di mercato dell'Inter

Distraetevi un attimo da quell’inguardabile torneo dopolavorista andato in onda ieri dal campetto di Palazzo Madama, con quei due che la sparavano in tribuna alla viva il parroco, e concentratevi sul mondo reale, ovvero il calciomercato e l’incipiente inizio della serie A, più inesorabile dell’aumento dell’Iva. Se dribblate le cose minori, tipo la polmonite di Sarri, l’unica domanda che conta è questa: si va verso un Icardi bis? Il quadro della lunga crisi con separazione in casa è noto e surreale, e più surreale è il possibile esito. C’è un Capitano che non ne sbagliava una ed era padrone della squadra, poi ha iniziato a sbagliarle tutte (sì, okay, questo lo ha già scritto @claudiocerasa giorni fa: ma è il direttore, e lo cito come auctoritas). Ricorda qualcuno? Il resto è anche più dadaista.

 

Maurito Icardi prima s’è messo nella condizione di farsi arrotare dalla sua squadra, e poi ha deciso di inchiavardarsi dentro a San Siro (tribuna: vista campo lontana) e rimanere, costi quel che costi. Sta mandando a monte tutti i possibili e nuovi contratti, rifiuta tutto e vuole i pieni poteri. Ieri, mostrava sui social la sua nuova casa. A Milano. Dove non lo vogliono più. Gli hanno tolto la maglia numero 9, e lui è disposto a indossare la numero 7. Un po’ come se Salvini accettasse di rimanere come vice di Toninelli. D’altra parte, quelli che vorrebbero sbarazzarsene non sanno che pesci pigliare. Manco su Tinder riescono a piazzarlo. Alla fine finisce che devono tenerselo. L’allenatore si chiama Conte. Si va verso un Icardi bis.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"