I lacci rossi sono un segno di solidarietà contro la violenza sulle donne (Foto LaPresse)

La famiglia del cambiamento? È come l'Onore dei Prizzi

Maurizio Crippa

Negozi chiusi e pistole sotto il cuscino. Le domeniche del governo gialloverde

Sul potere erotizzante delle pistole in camera da letto c’è un’intera filmografia, e io che ho fatto l’obiettore alla Caritas non ci metto becco. Però una domanda da porre ce l’ho: che diavolo di famiglia tradizionale sogna questo governo del cambiamento, tendenza securitaria? È passato un decreto che facilita le norme per la detenzione di armi, e c’è questo dettaglio: cade l’obbligo di avvisare i propri conviventi del possesso di armi. Ho il cannone sotto il cuscino, ma a tua insaputa.

 

La famiglia tradizionale del cambiamento è insomma questa: la domenica tutti a casa, e possibilmente vi oscuriamo anche Netflix, e via darci dentro, a fare figli come una volta, che sennò in Lussemburgo si incazzano. Con la pistola nel pigiama, che qui bisogna anche ristabilire chi comanda, tra le quattro mura. L’osservazione più banale è che in un paese dove gli omicidi fra partner sono in aumento (di solito le vittime sono donne, però dormono preoccupati pure i maschietti) consentire a uno dei due di nascondere la sputafuoco non è geniale. Anche perché i tempi sono cambiati, signora mia, e può finire come nell’Onore dei Prizzi, con Jack Nicholson e Kathleen Turner che di mestiere facevano i killer (ma senza dirlo) e dovevano spararsi tra loro. Poi c’è anche questa sentenza, sempre famiglia del cambiamento: se tua moglie ti becca con una bambola gonfiabile, può chiedere il divorzio come se fosse tradimento vero. Ma quantomeno, se usi la pistola sulla bambola gonfiabile, si sgonfia e non ci si fa male.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"