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Cose belle da fare ora che il Foglio chiude

Maurizio Crippa

La Lista è l’ancora di salvezza. Ma alla fine c'è solo una cosa importante davvero

Cose belle da fare ora che il Foglio chiude. Arriva, prima o poi, una mattina così. Senso di smarrimento e insieme di liberazione, ma sarà capitato anche a voi, pure senza Rocco Casalino. Guardi il notes e la bic sulla scrivania, la Lista è l’ancora di salvezza: ecco le cose che ho sempre voluto fare ma non c’era mai tempo, poi ti volti a guardarle e non le trovi più. Coraggio: “Cose belle che posso fare ora che finalmente il Foglio chiude”.

 

Prima quelle vere, che farei. Tipo imparare a suonare la chitarra elettrica, una Gibson Les Paul degli anni Sessanta, ovviamente; giocare a bocce coi vecchietti al pomeriggio al Parco di Monza; leggere finalmente Il Grande Sertão di João Guimarães Rosa.

 

Poi boh, qualcuna di quelle che ci sono negli appositi elenchi sul web, anche particolarmente cretine o buffe, ma perché poi? forse sono fantastiche. Esempio: “Nuotare con i maialini a Exuma” o “mangiare il panuozzo a Gragnano”.

 

Per depistare, metti anche le cose che non te ne frega nulla, ma sono obbligatorie per fare la figura di quello al passo col sentimento del proprio tempo: come leggere finalmente Elena Ferrante (almeno uno); recuperare tutte le stagioni di Homeland; iscriversi a un circolo del Pd non del centro storico per testimoniare che c’è ancora un ceto medio riflessivo.

 

Ma alla fine, eccola, l’unica cosa che davvero avresti voglia di fare, e varrà la pena fare: riguardare in streaming la prima edizione del Grande Fratello, per ricordarmi che già allora pensavo che Rocco Casalino fosse il più pirla di tutti.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"