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Ah, se il Cav. avesse continuato a fare il presentatore

Maurizio Crippa

Per vent’anni avete pensato che Berlusconi fosse un leader politico. Invece è un presentatore della televisione. Il più bravo

Vi eravate dimenticati chi è Silvio Berlusconi? Forse sì, per vent’anni avete pensato che fosse un leader politico. Invece è un presentatore della televisione. Il più bravo. Quello che ha insegnato il mestiere pure a Mike Bongiorno, e l’ha convinto a vendere prosciutti e materassi come se fossero quiz, e viceversa. Ieri, uscito il centrodestra dalle consultazioni “plasticamente unito”, @LiciaRonzulli dixit, ha lasciato parlare Salvini che sembrava un concorrente del Rischiatutto, poi l’ha spostato dal microfono e ha lisciato da par suo il pubblico della conferenza stampa: “Mi raccomando fate i bravi… Sappiate distinguere tra chi è un vero democratico e chi non conosce neppure l’abc della democrazia. Sarebbe ora di dirlo chiaramente a tutti gli italiani”. Sarebbe ora. Se avesse continuato a fare il Bravo Presentatore, come diceva Frassica, invece di lasciare per un decennio le serate del Biscione in mano ai televenditori del populismo, forse adesso si godrebbe il governo senza dover ricominciare da zero, come ai tempi di Telemilano, a predicare la democrazia (di mercato) agli italiani. Corre voce che voglia dare una rassettata alla piazza mediatica di sua competenza, facendo fuori i suoi alfieri, da Del Debbio a Belpietro e forse pure Mario Giordano. Quei loro urlacci hanno fatto guadagnare voti al Matteo sbagliato, mica a quello che debuttò alla Ruota della Fortuna, e ai grillacci. Corre voce, perché poi è l’audience che fattura. Chissà, sarebbe bello vederlo al posto di Carlo Conti a rifare la Corrida. Ma quando i tori sono scappati, è un bel casino riprenderli per le corna.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"