Giudici che scherzavano

Maurizio Crippa

La legge non è poi così arcigna. Il caso del divorzio e i due milioni al mese che il Cav. deve all'ex moglie 

C’era un ragazzo che (non come me) provava ad adescare delle minorenni su Facebook. “Verresti con me in cambio di un lavoro come barista pagato 70 euro al giorno?”. La giustizia queste cose le prende con molta serietà, così ci sono voluti quattro anni, le ragazze adesso sono maggiorenni. Però il ragazzo è stato assolto, per i suoi avvocati scherzava, e i giudici l’hanno presa per buona. Con una motivazione che pare uno scherzo: il messaggio era “generico”, e poi c’è la considerazione “relativa alle modalità impersonali dell’approccio, realizzato attraverso il social network Facebook e non, ad esempio, mediante una conversazione telefonica”. Sapevatelo. C’era una ragazza che (non come me) studia a Cambridge. Una sera, un po’ strafatta, ha ferito il suo boy con un coltello da cucina. Ma per il giudice “non deve finire in prigione perché ha un talento straordinario, è brillante”, ed è “completamente sbagliato impedire a questa giovane e brillante ragazza di inseguire i propri sogni”. Forse scherzava anche lei. Senz’altro scherzava lui. Poi c’era Silvio Berlusconi. Dopo giorni e giorni che ci fanno una testa tanta perché la Cassazione ha sancito che, in caso di divorzio, lo stato di vita ante quo del partner debole non fa più testo per stabilire gli emolumenti, il Cav. s’è visto rispondere dalla Cassazione che a Veronica due milioni al mese li deve dare, perché “è uno degli uomini più ricchi del mondo”. Forse dovrà ricomprarle e restituirle pure il Milan. I giudici, che mattacchioni.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"