(foto LaPresse)

Spotify vota NO

Maurizio Crippa
Renzi non s’è tirato indietro e ha sfidato, un po’ meno abbronzato, sulla copertina di Rolling Stone l’icona rock del suo amico Obama. Che non passerà alla storia come un Roosevelt, ma quando ha messo ha disposizione dei media la sua playlist di Spotfy ha fatto un figurone.

Per descrivere il rapido trascolorare da giovane promessa, a leader affermato a icona da copertina pop ci vorrebbe Edmondo Berselli. Ma l’audacia si addice anche ai visi pallidi e il nostro amato premier non s’è tirato indietro e ha sfidato, un po’ meno abbronzato, sulla copertina di Rolling Stone l’icona rock del suo amico Obama. Che non passerà alla storia come un Roosevelt, ma quando ha messo ha disposizione dei media la sua playlist di Spotfy ha fatto un figurone. “Non è la playlist di un politico”, s’inchinò Rob Sheffield di Rolling Stone Magazine, è l’ottima selezione di un “full-time music lover”. Da cui si comprende anche perché, in otto anni, Obama si sia dimenticato una dozzina di guerre in giro per il mondo: stava scaricando Justin Timberlake. Con approccio più scoutistico, Matteo Renzi ha messo davanti la modestia, “Mi considero molto semplice, l’anti rockstar per eccellenza”. E fin qui, un democristiano da Canzonissima. Poi è cascato, maluccio, sulla playlist. “Su Spotify ho un po’ di tutto. Andiamo a comandare di Rovazzi ce l’ho, ma ho anche roba di gente che mi detesta, tipo Vorrei ma non posto di J Ax e Fedez. Ho veramente di tutto: da Signore delle cime all’ultimo di Elio e le Storie Tese”. Rovazzi, Fedez? Dio mio, per forza lo vogliono mandare a casa. Signore delle cime la cantava Flaminio Piccoli, ma almeno lui era alpino, e per giunta partigiano: oggi avrebbe votato no. Comunque, per stare sulla musica: la riforma della Costituzione la scriveva meglio Arisa da ubriaca.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"