(LaPresse)

Come fare la #buonascuola con le chiappe dei maturandi

Maurizio Crippa
La Buona scuola procede spedita. E sempre più in balìa, ahinoi, della tecnostruttura burocratica e della casta pedagogista di cui a Viale Trastevere ciecamente si fidano, Stefania Giannini pure.

La Buona scuola procede spedita. E sempre più in balìa, ahinoi, della tecnostruttura burocratica e della casta pedagogista di cui a Viale Trastevere ciecamente si fidano, Stefania Giannini pure. Viene annunciata la nuova formula (magica) dell’esame di maturità. E ci sono aspetti che dovrebbero lasciarvi perplessi. Ad esempio, nel voto finale il curriculum scolastico peserà 40 punti anziché 25. Bene, direte. Se non che in esso conteranno molto l’alternanza scuola lavoro  e le attività “extra”, tipo se vostro figlio ha frequentato corsi di “educazione alla cittadinanza”. Ma soprattutto verrà abolita la terza prova, il terribile quizzone.

 

Ma come? Da vent’anni ci ammorbano che l’esame ha da diventare più severo. Il punto è che a sostituirla arriverà – ma non farà punteggio – il test nazionale Invalsi. Perché? Siccome l’Italia è un paese diviso, al sud fioccano i 100 e lode e al nord niente (presente le polemiche?), il test servirà a calmierare le scuole di larga manica. Ma, con l’autonomia, non sarebbe più semplice chiudere le cattive scuole e licenziare i prof lassisti? Troppo difficile, ci sarebbe una resistenza della burocrazia e dei sindacati che apriti cielo. E allora, per calmierare chi non si può governare, si userà un test sugli studenti. Fare la #buonascuola con le immature chiappe dei vostri figli.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"