Hitler inginocchiato in preghiera nell'installazione di Cattelan

Lo sberleffo di Hitler non rende un euro solo a Saviano

Maurizio Crippa
Piazzare per 17,1 milioni di dollari da Christie’s a New York un’installazione realizzata con capelli umani, cera e resina di poliestere che raffigura Hitler inginocchiato in preghiera, insomma la celeberrima Him, significa che Maurizio Cattelan è un genio.

Piazzare per 17,1 milioni di dollari da Christie’s a New York un’installazione realizzata con capelli umani, cera e resina di poliestere che raffigura Hitler inginocchiato in preghiera, insomma la celeberrima Him, significa che Maurizio Cattelan è un genio. E forse anche che lo sberleffo è la formidabile forma d’arte contemporanea contro il Male Assoluto. Seppure, quando fu esposta al Centro d’arte di Varsavia, al presidente del Centro Simon Wiesenthal sembrò “una provocazione priva di senso che insulta la memoria delle vittime del nazismo”. Però i tempi sono questi e, al momento, tra lo sberleffo e la risata che ci seppellirà quello che gode, oltre a Cattelan, pare soprattutto il vecchio Adolf. Timur Vernes ha scritto Lui è tornato che immagina (con ironia, eh) l’effetto che farebbe, e ha venduto milioni di copie. Il regista David Wnendt ne ha tratto un film (un grande sberleffo, eh) e sta sbancando il botteghino. Insomma l’aria che tira è che solo un grande sberleffo ci difenderà da Hitler. Ad esempio, anche il cancelliere austriaco Faymann che si dimette travolto dall’estrema destra è, a suo modo, un grande sberleffo. Dopodiché, suggerire come fa Saviano di piazzare nelle librerie la biografia di Matteo Salvini di fianco al Mein Kampf per esplicitarne, a chi casomai non se n’era accorto, le somiglianze ideologiche, quello sì è un vero sberleffo. All’intelligenza.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"