Caro Giuliano, l'occidente sta benone. Se no, si fotta

Maurizio Crippa
Non vorrei occupare tutte le 1.450 battute qui sotto per dire una cosa che, nel caso, ci vorrebbero libri, ma non li so scrivere. Però pare a me, caro Giuliano, che la questione che tu chiami della “grande abdicazione” si riduca a questo. Passabilmente sazio, non proprio disperato, il mondo di cui p

    Non vorrei occupare tutte le 1.450 battute qui sotto per dire una cosa che, nel caso, ci vorrebbero libri, ma non li so scrivere.
    Però pare a me, caro Giuliano, che la questione che tu chiami della “grande abdicazione” si riduca a questo. Passabilmente sazio, non proprio disperato, il mondo di cui per solito ci occupiamo, l’occidente, sa benissimo cavarsela, pure su tutte le “questioni etiche maggiori”. Si sposa con chi vuole, scopa e si riproduce come e se preferisce, ama la sua musica e i suoi amori. Poi muore.

     

    Per dirla con Péguy, ci sono “mondi interi, umanità intere che vivono e prosperano dopo Gesù senza Gesù”. Il che toglie ai cristiani la presunzione di dire che gli altri sono disperati. Se poi diversamente, come mi pare tu ritenga, l’occidente è fottuto, si fotta. Casomai un giorno qualcuno sentisse il bisogno, può salire su un sicomoro e vedere se ha la botta di culo (vulgaris per Misericordia) che Gesù lo guardi. Non è cosa né problema del cristianesimo, l’occidente. Tantomeno che “si tenga” in virtù della “combattività cristiana”. Non è mai stato un problema neanche dei Papi. (E figurarsi il mio, anyway).

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"