Dibba che beve a gogò

Maurizio Crippa
Quelli che si appassionano al genere, forse etnologi, dicono pure che il soggetto è sveglio, ci sa fare e si dà un sacco da fare. E infatti adesso i suoi lo vorrebbero a furor di popolo sindaco di Roma, non fosse che il divin Casaleggio ha oracolato che no, il regolamento impone che prima di passare

    Quelli che si appassionano al genere, forse etnologi, dicono pure che il soggetto è sveglio, ci sa fare e si dà un sacco da fare. E infatti adesso i suoi lo vorrebbero a furor di popolo sindaco di Roma, non fosse che il divin Casaleggio ha oracolato che no, il regolamento impone che prima di passare ad altro incarico finisca il suo mandato da parlamentare. Ma Alessandro Di Battista, deputato e “membro del direttorio” dei Cinque stelle, è ipercinetico, come direbbero i pediatri, e in attesa di dar l’assalto starnazzando al Campidoglio ha annunciato che “lunedì 15 sarò a Bisceglie, ore 11,30 davanti alla Clinica Divina Provvidenza” per l’arresto di Antonio Azzollini, il senatore che piscia in bocca alle suore. Non si sa in base a quale delega di polizia, e del resto Azzollini sarà ascoltato dalla Giunta per le autorizzazioni solo giovedì 16 e il voto parlamentare sul suo arresto non è previsto prima del 24 giugno. Ma Dibba il 15 sarà già lì. Magari, potrebbe andarci direttamente col machete, come usa sui treni a Milano. O magari, prima di sfogarsi a Bisceglie, potrebbe fare un rabbocco nella limitrofa Trani. Visto che per Dibba sembra valere quel che cantava Gaber: “Si passa la sera bevendo barbera / Bevendo barbera, nel trani a gogò”.

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"