A Cannes l'uscita in sala fa la differenza: Netflix si allontana dalla Croisette

Solo i film che usciranno al cinema potranno concorrere per la Palma d'oro. Il Festival del cinema ha deciso di mettere al bando anche i selfie e le proiezioni anticipate per la stampa

Mariarosa Mancuso

Niente film Netflix in concorso a Cannes: per essere precisi non saranno ammessi film che non prevedono l'uscita in sala. L'ha stabilito il direttore Theirry Fremaux. L'uscita in sala fa la differenza, l'ha detto anche Steven Spielberg parlando degli Oscar. Non è quindi una posizione isolata. Restano gli spazi fuori concorso. E naturalmente se Netflix affiancherà alla diffusione in streaming anche quella in sala, come aveva fatto Amazon, questi titoli torneranno a essere i benvenuti. Cannes non vuole più film che, testuale, "si perdono nell'algoritmo". Film di cui non sapremo mai, ad esempio, quanti spettatori hanno avuto: Netflix non dà le cifre e la sua profilazione dei propri abbonati è abbastanza precisa, bisogna riconoscerlo. Ognuno fa le sue scelte e ne paga eventualmente le conseguenze. Va pur detto che nel 2017 avevano partecipato al Festival di Cannes Okja TheMeyerowitz Stories, ma non erano stati l'evento – popolare l'uno e indie l'altro – che avrebbero potuto essere con una distribuzione in sala: sono stati risucchiati dall'algoritmo.

 

Banditi ufficialmente a Cannes anche i selfie sulla montée de marches. un modo di ribadire che i divi sono i divi e ribadire le distanze. E sono state abolite le proiezioni anticipate per la stampa. I giornalisti vedranno i film in contemporanea con la proiezione ufficiale. Le anteprime mondiali saranno vere anteprime mondiali, non precedute da migliaia di tweet che fanno giustizia sommaria (più raramente celebrano) un film non ancora passato in proiezione ufficiale. Rovinando agli attori e al regista la loro festa.

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