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L'estratto

Il coraggio della fede, secondo Benedetto XVI

Benedetto XVI

“Pensiamo che le religioni siano tutte la stessa cosa. Non è vero”. Firmato B-XVI. Un estratto dell’omelia che il Papa emerito pronunciò il 17 agosto 2014

Il 31 dicembre di tre anni fa moriva Benedetto XVI. Pubblichiamo un estratto dell’omelia che il Papa emerito pronunciò il 17 agosto 2014 nella Cappella privata del Monastero Mater Ecclesiae. Il testo fa parte del volume “Dio è la vera realtà - Omelie inedite 2005-2017. Tempo ordinario”, edito dalla Lev-Libreria editrice vaticana (448 pp., 25 euro).


    

Noi oggi pensiamo forse troppo facilmente che le religioni alla fine siano tutte la stessa cosa. Non è vero: solo quando siamo in cammino verso il vero Dio e la sua bontà, siamo nel cammino della vera religione; dobbiamo sempre superare le caricature della religione, dove Dio è pretesto per la violenza e per l’amoralità. Preghiamo il Signore, perché ci aiuti a superare le idolatrie.

I missionari ci raccontano che c’è sempre il pericolo di ricadute nel paganesimo, nella magia, nella stregoneria, dove Dio appare lontano e si pensa che debba fare subito ciò che si desidera, come pretendono di fare i maghi, e così si instaurano la schiavitù della magia, il dominio della menzogna e anche del denaro. Dobbiamo pregare il Signore perché ci aiuti a essere veramente nella via verso Dio, e così a essere capaci di superare il paganesimo negativo, che è una caricatura della vera religione.

Le due letture precedenti (Is 56,1.6-7; Rm 11,13-15.29-32, ndr) mostrano anche un altro problema, che non appare immediatamente nel Vangelo. Cioè, san Paolo ci parla della disobbedienza degli ebrei nel momento dell’arrivo del Figlio di Dio. Non ascoltano, non accettano: è la tentazione di una religione storica, che si è costituita come forma di vita e non è più aperta alla novità di Dio. Questo è anche il pericolo del cristianesimo, che diventi un sistema di vita e non abbia più la forza di alzarsi e di rinnovarsi nel cammino verso Dio.

C’è anche un altro pericolo che il Signore indica in un’altra parabola, dove parla del demonio che è stato escluso, ma dopo un certo tempo ritorna e vede che l’appartamento è pulito, bello, vuoto e così ritorna con altri demoni peggiori (cfr. Lc 11,24-26). Lo vediamo anche adesso nell’Europa post cristiana: i demoni sono stati esclusi, ma la casa è rimasta vuota. Se Dio non abita nella casa, la casa è vuota e così si offre ai demoni come appartamento, e ritornano sette demoni peggiori dei precedenti. Oggi vediamo le schiavitù della droga, del denaro, tutta questa situazione in cui si scatenano dei demoni. Se pensiamo ai grandi sistemi ideologici – marxismo, nazismo – che hanno distrutto l’umanità fino in fondo, vediamo come questa casa rimasta vuota, nella quale Dio non abita, invita il demonio a ritornare, e a tornare con forza maggiore e con una tirannia più grave, più crudele. Perciò è vero che i demoni non sono vinti con la sola razionalità, come si pensa, non sono vinti solo nella profanità; solo Dio vince i demoni e solo la fede ci protegge contro i demoni.

Questo è l’ultimo messaggio di questa giornata: che sempre e solo la fede espelle i demoni, rende bella la vita, ci apre verso l’amore infinito. Preghiamo il Signore che ci dia una fede forte, coraggiosa, umile, perseverante. Preghiamo perché nella casa della nostra Europa abiti di nuovo Dio e così la gioia del Vangelo sia realmente presente tra noi. Amen!

 

 

 

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