Papa Francesco (foto LaPresse)

L'apocalittico Francesco: “Sui cambiamenti climatici l'uomo è testardo e non vuole vedere”

Redazione

Il Papa sul viaggio di ritorno dalla Colombia parla di uragani, Venezuela, Trump e migranti: “Bene l'Italia, un governo li deve accogliere con prudenza”

I migranti, i cambiamenti climatici, Donald Trump, Nicolas Maduro, l'Italia e la Libia. Sul volo che lo riporta a casa dopo il suo viaggio apostolico in Colombia, Papa Francesco risponde alle domande dei giornalisti. E come spesso accade le sue parole faranno discutere.

 

Cambiamenti climatici. Sono in tanti, in queste ore, ad indicare i cambiamenti climatici come causa di ciò che sta accadendo negli Stati Uniti, ma anche in Italia (vedi Virginia Raggi e la pioggia a Roma). Il Pontefice non si spinge fino a questo punto, ma attacca chi nega che l'uomo abbia una responsabilità in ciò che sta accadendo al clima: “Mi viene una frase dell'Antico Testamento: l'uomo e' uno stupido, un testardo che non vede. L'altro giorno è uscita la notizia di quella nave russa che è andata dalla Norvegia al Giappone e ha visto che il Polo Nord è senza ghiaccio: questo fatto è molto chiaro. Poi è uscita quella notizia da un università sul fatto che 'abbiamo soltanto tre anni per tornare indietro, al contrario conseguenze terribili'. Ebbene io non so se è vero questo fatto dei tre anni o no, ma se non torniamo indietro, andiamo giù, il cambiamento climatico si vede nei suoi effetti, e tutti noi abbiamo una responsabilità morale, accettare, prendere decisioni, e dobbiamo prenderlo sul serio, credo sia una cosa molto seria. Ognuno ha la sua responsabilità morale, i politici hanno la loro. Che uno chieda agli scienziati e poi decida. La storia giudicherà sulle sue decisioni”.

Il Papa ha poi ricordato che “ante decisioni dipendono dai soldi” e che il prezzo più alto, anche dei cambiamenti climatici, viene pagato dai poveri: “A Cartagena ho cominciato con una parte povera della città, dall'altra parte c'è la parte turistica ... lusso, e lusso senza misure morali. Ma quelli che vanno di là non si accorgono di questo? Gli analisti sociopolitici non si accorgono? Quando non si vuol vedere non si vede, si guarda da una parte soltanto”.

 

 

 

Libia e migranti. Altro tema d'attualità è quello dei migranti. L'Italia è riuscita a diminuire gli sbarchi. Papa Francesco ringrazia Italia e Grecia “perché hanno aperto il cuore ai migranti”. “Ma - aggiunge - non basta aprire il cuore il problema. Un governo deve gestire questo problema con la virtù propria della prudenza. Che significa domandarsi, primo: quanti posti ho? Secondo, occorre ricordare che non bisogna solo riceverli ma anche integrarli”. Per il Pontefice la “ricetta” è semplice: “Cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria”. Anche se subito dopo aver sottolineato che “l'Africa è amica e va aiutata”, parla del problema dei campi profughi in Libia: “C'è un problema umanitario, l'umanità prende coscienza di questi lager, le condizioni in cui vivono nel deserto, io credo che il Governo italiano sta facendo tutto per risolvere anche problemi che non può assumere”.

 

Venezuela. Il presidente Nicolas Maduro ha recentemente detto, attaccando i vescovi venezuelani, che lui è dalla parte del Papa. Francesco non si scompone e replica: “La Santa Sede ha parlato forte e chiaramente. Quello che dice Maduro lo spieghi lui. Ma la Santa Sede ha fatto tanto. Quello che è pericoloso è il problema umanitario. Credo che le Nazioni Unite debbano farsi sentire per aiutare”.

 

Trump e i Dreamers. E se parlando di Corea Papa Francesco rimane vago (“Capisco poco quello che sta accadendo. Credo ci sia una lotta per interessi che tuttavia mi sfuggono”), su Donald Trump e la recente decisione di abolire il piano per i Dreamers (immigrati entrati clandestinamente negli Usa quando erano minorenni ndr), le sue parole sembrano più maliziose: “Ho sentito di questa legge, non ho potuto leggere gli articoli, come si è presa la decisione. Non la conosco bene, però staccare i giovani dalla famiglia non è una cosa che dà un buon frutto né per i giovani né per la famiglia. Questa legge viene dall'Esecutivo non dal Parlamento, se è così, spero che Trump ci ripensi. Ho sentito parlare il presidente degli Usa che si presenta come un
uomo pro life, e se è un bravo pro life capisce l'importanza della famiglia e della vita e va difesa l'unità della famiglia”.