Un altro bluff di Obama

Piero Vietti

Come resuscitare Copenaghen per dargli un'altra mazzata.

    Obama e Hu Jintao resuscitano – dopo averlo affossato – il summit sul clima di Copenaghen. Giusto per dargli un'altra mazzata, forse più letale di prima. Probabilmente resosi conto della figuraccia mondiale che stava facendo dopo aver detto che a Copenaghen non si sarebbe deciso nulla sul clima, il verde presidente americano ha spiegato che no, in effetti alla conferenza sul clima di dicembre "il nostro scopo non è di ottenere un'intesa parziale o una dichiarazione politica, ma piuttosto un accordo che riguardi tutte le questioni su cui si andrà a negoziare e che abbia immediato effetto operativo".

    Cioè? Aria fritta, al solito. Lo spiega su Repubblica Federico Rampini: dopo le proteste europee ecco arrivare una dichiarazione piena di belle parole. Peccato che Cina e America siano disposte a trovare sì un accordo, ma "non vincolante". Certo, Hu e Barack pensano sia necessario "agire per una riduzione significativa delle emissioni di gas serra e per rispettare questi impegni", ma senza un tetto stabilito questo impegno vuole dire tutto e niente, un classico degli accordi sull'ambiente da qualche anno a questa parte. Naturalmente, i limiti vincolanti saranno stabiliti nel prossimo incontro. O forse in quello dopo.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.