Obama non è così verde come pensavano

Piero Vietti

Sconcerto tra gli ambientalisti. Il presidente americano sarà mica come Bush?

    Come era prevedebile, e come da tempo andiamo dicendo su Cambi di stagione (e come ha scritto due mesi fa Carlo Stagnaro), la conferenza sul clima di Copenaghen non porterà ad alcun accordo sulla riduzione delle emissioni, anzi ne farà produrre un bel po' agli aerei dei leader mondiali che voleranno nella capitale danese per parlare del tempo che fa. A dirlo non siamo però noi, né qualche oscuro negazionista, ma colui che, solo un anno fa, era stato salutato dal mondo "verde" come il salvatore della Terra, il presidente che finalmente avrebbe riparato i danni ambientali di Bush, cioà Barack Obama.

    Il rinvio è un classico degli appuntamenti ambientali, e così dopo che al G8 dell'Aquila Obama aveva detto che quello di Copenaghen sarebbe stato l'appuntamento decisivo, eccolo in Cina a spiegare che a Copenaghen non si prenderà nessun impegno, ma solo qualche accordo politico. Più avanti, certo, si farà l'intesa vincolante. Intanto però la Cina non accetta nessun tetto alle emissioni, e diciamo che all'America verde di Obama la cosa non dispiace. Ormai l'hanno capito anche i verdi, che fino a poco tempo fa erano pronti a giurare che Obama avrebbe fatto i loro interessi: a Copenaghen non succederà un bel niente. Con tanti saluti alle buone intenzioni, per esempio, di Francia e Brasile.

    P.S. Le parole definitive su Copenaghen (si fa per ridere, eh), le ha scritte Maurizio Milani qualche giorno fa nella rubrica Innamorato fisso.

    P.P.S. Leggete Bye bye Copenaghen di Carlo Stagnaro

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.