Salta la protesta del Wwf: fa troppo freddo

Piero Vietti

Il Wwf chiede soldi contro il riscaldamento globale ma non scende in piazza perché fa troppo freddo.

    Sulle agenzie leggiamo questa notizia:

    La discussione al vertice dei G20 in Scozia sara' "cruciale per definire la base per un successo o un fallimento a Copenhagen": per questo, secondo il Wwf, i ministri finanziari e i banchieri centrali dei 20 paesi più ricchi e a maggior tasso di crescita del pianeta dovrebbero accordarsi su un "pacchetto clima" da 160 miliardi di dollari all'anno. Il Wwf chiede che tali fondi finanzino la riduzione delle emissioni inquinanti nei prossimi anni, oltre a identificare fonti di finanziamento immediato per almeno 10 miliardi all'anno per aiutare i paesi più "vulnerabili" ad affrontare il cambiamento climatico.

    Ci risiamo: spese altissime richieste sulla base di "previsioni" fatte sulla base di modelli al computer (sull'attendibilità del Wwf sull'argomento, leggete qua).

    Poi andiamo avanti a leggere la notizia:

    Il clima rigido e la pioggia battente hanno scoraggiato le proteste degli ambientalisti che si erano convocati a St Andrews: solo alcune decine di persone hanno manifestato in mattinata a favore di importanti decisioni dei "grandi" sul clima, mentre è previsto un "summit del popolo" organizzato dagli studenti della locale Universita'.

    Non male: salta la protesta degli attivisti contro il riscaldamento globale perché fa troppo freddo. Sicuramente più affollato e più apprezzato l'incontro al caldo delle aule universitarie.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.