E' freddo come nel '800, ma la Reuters non ci sta

Piero Vietti

Lo dice il capitano Cook.

    La notizia, nuda e cruda, è questa: I diari di bordo dei grandi esploratori britannici del XVIII e XIX secolo diventeranno presto uno strumento prezioso per comprendere l'evoluzione del clima della Terra. In pratica - cito l'Ansa - "le note meteorologiche di celebri capitani come James Cook e William Bligh (comandava il Bounty) verranno infatti digitalizzate e messe a disposizione della comunità scientifica per trarre diretti paragoni con le condizioni attuali".  La notizia sul portale della famosa agenzia giornalistica prosegue, e spiega: "Se i diari di bordo del vascello Isabella – salpato nel 1818 alla ricerca del passaggio a Nord-Ovest – confermano, scrive oggi il Times, che negli ultimi 190 anni il livello dei ghiacci della baia di Baffin si è ridotto in modo 'lieve ma significativo', altre misurazioni suggeriscono che la temperatura dei mari artici sia cambiata di poco o niente. Inoltre i libri del Dorothea, partito sempre nel 1818, indicano che, nell'artico norvegese, le temperature rilevate in estate non erano molto più fredde di quelle registrate alla fine del Novecento".

    Attenzione, avete letto bene? Nell'Artico che secondo il Principe Carlo, Al Gore e Ban Ki-moon si starebbe sciogliendo più in fretta di un cubetto di ghiaccio in una tazza di tè caldo, 200 anni fa c'erano le stesse temperature.

    Ma il vizietto a certo giornalismo non lo toglie nessuno, per cui ecco come la Reuters usa la stessa notizia per dire tutt'altro.

    Per fortuna questa volta ci ha pensato il Corriere, con un articolo a pagina 31 in basso, oggi: "Il diario di Cook svela che il clima è immutato". Non l'ho trovato on line, appena ci sarà lo linkerò.

    Sappiamo già quali saranno le obezioni: non si possono paragonare le osservazioni di esploratori con le rilevazioni scientifiche di oggi. Eppure resta il sottile sospetto della rilevanza che la notizia avrebbe avuto se dal diario di Cook si fosse dedotto che allora faceva molto più freddo.

    P.s. grazie a Fabrizio Giudici per la segnalazione.

    • Piero Vietti
    • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.