Il papà di Alfie Evans: "Mio figlio è in ostaggio. Il Papa venga a Liverpool"

Dopo che la Corte d'appello britannica ha respinto il ricorso dei genitori, Tom Evans ringrazia l'Italia "per la solidarietà e il supporto ricevuti in questi giorni. Noi non ci arrendiamo, andiamo avanti"

"Chiedo al Papa di venire qui per rendersi conto di cosa sta accadendo". Dopo che la Corte d'appello britannica ha respinto il ricorso dei genitori di Alfie Evans, il bambino di 22 mesi afflitto da una grave malattia degenerativa, il papà del piccolo, Tom Evans, ai microfoni di Tv2000 ha chiesto a Papa Francesco di raggiungerlo all'Alder Hey Hospital di Liverpool, dove Alfie è ricoverato: "Venga a vedere come mio figlio è ostaggio di questo ospedale. È ingiusto quello che stiamo subendo. Grazie Italia. Vi amiamo", ha detto Tom Evans e ha sottolineato che "Alfie è una parte della famiglia italiana, è una parte dell'Italia. Noi apparteniamo all'Italia. Vi ringraziamo per la solidarietà e il supporto ricevuti in questi giorni. Noi non ci arrendiamo, andiamo avanti. Abbiamo conosciuto persone straordinarie".

  

"Il Papa è vicino a noi", ha spiegato Evans, che il 18 aprile scorso era stato ricevuto in forma privata dal Pontefice. "Stiamo facendo tutto il possibile per nostro figlio, nel nome di Dio. Vi faccio vedere la foto che ha fatto questa notte mia moglie ad Alfie. Questo è quello per cui gli italiani stanno lottando, questo è quello per cui noi stiamo lottando. Noi continueremo a lottare – ha concluso il padre di Alfie – ricevendo sempre più forza dal popolo italiano. Dal governo, dai ministri che si sono impegnati per noi. Non vi ringrazieremo mai abbastanza".

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