Immagini RAI-TG1

Bandiera Bianca

Il presepe natalizio accoglie tutti. Anche un latitante di Galatone

Antonio Gurrado

In una cittadina leccese un signore ghanese ha provato a sfuggire alle forze dell'ordine nascondendosi nella scena della natività. Segno che fra i personaggi di Betlemme chiunque può trovare rifugio, anche chi si sente più solo e disperato

Il miglior film di Natale non è al cinema ma a Galatone, dove un signore ghanese si è nascosto nel presepe. C’è voluto addirittura il sindaco della cittadina leccese per scoprire che quel tizio tutto nero sul fondo non era una delle statue a grandezza naturale collocate nella grotta di Betlemme, bensì un latitante che si mimetizzava allo scopo di sfuggire alla cattura. Non conosco la storia personale di quest’uomo e immagino che avrà le sue colpe, dato che lo avevano condannato a nove mesi per resistenza a pubblico ufficiale; però è bello pensare che la sua presenza all’interno della scena della natività sia stata ritenuta tanto naturale da passare inosservata, almeno prima che arrivasse il sindaco a smascherarlo. Vuol dire che nel presepe c’è spazio per tutti, anche per i lestofanti, e che nel presepe può trovare ricetto chi si sente solo e disperato.

Immagino che su pochi di noi penda una condanna a nove mesi o più, ma, se scrutiamo nel nostro cuore, troviamo di sicuro qualcosa che non ci perdoniamo e per cui vorremmo nasconderci: grazie al genio di questo signore ghanese, da quest’anno, potremo finalmente augurarci di trovare rifugio nel presepe. Sperando che nessuno ci riconosca.

Di più su questi argomenti: