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Bandiera Bianca

Super tate e bambini che sembrano amministratori delegati: fare figli è diventato faticosissimo

Antonio Gurrado

I bimbi, tanto quanto i dirigenti, richiedono il supporto continuo di professionisti dedicati capaci di riportare nel dettaglio ai genitori, proprietari dell’azienda-famiglia. I casi delle nanny milanesi dell'alta borghesia e della giovane babysitter barese che ha riempito di mazzate un malintenzionato al parco

Far figli pare diventato faticosissimo, quanto meno a Milano, dove l’atto generativo di per sé credo resti identico al resto d’Italia e forse del mondo, ma si complica vieppiù la gestione dei pargoli una volta estromessi dal grembo materno. Un’interessante inchiesta di Allegra Ferrante sul Corriere segue le vicissitudini di una tata – che però qui si chiama nanny – scritturata da famiglie dell’alta borghesia: dodici ore di servizio, conversazione in due lingue straniere, itinerari outdoor, giochi arguti e raffinati, gestione della disconnessione serale, pratica di linguaggio articolato (niente smorfie né baby talk), giusto equilibrio fra creatività incontrollata e igiene un po’ nevrotica. Essere bambini ormai è un lavoro comparabile a quello di un amministratore delegato, che richiede il supporto continuo di professionisti dedicati secondo la rispettiva specializzazione – pare che una tata, pardon nanny, guadagni fra i 1.800 e i 4.000 euri al mese – nonché la necessità di riportare nel dettaglio ai proprietari dell’azienda-famiglia, i genitori che ne detengono il 50% l’uno e pretendono quotazioni in continua ascesa. Per le tate è prevedibile, anzi forse già iniziato, un futuro di colloqui interminabili, mesi di prova, stage sottopagati, incontri di team building e stesure di business plan per la prima infanzia. Intanto mi permetto di raccomandare la promozione di una giovane babysitter barese, di stanza a Milano: quando ai giardinetti si è fatto avanti un malintenzionato, non ci ha pensato due volte e lo ha riempito di mazzate, nella miglior tradizione delle più pugnaci educatrici della sua zona d’origine. Magari non sta bene scriverlo nel curriculum, ma il bambino si sarà divertito tantissimo.

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