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Bandiera bianca

Quell'idea di rimuovere ogni statua che non ci assomiglia alla perfezione

Antonio Gurrado

Per colpa del suo seno scoperto, la sirena scolpita da Peter Bech verrà rimossa essendo reputata pornografica, volgare e soprattutto ingannevole, in quanto offre la raffigurazione svilente di un immaginario corpo femminile tutto curve. Ma servirà abbattere anche il David di Michelangelo per non svilire l'immagine dell'uomo senza muscoli

Per distinguerla dalla Sirenetta di Copenaghen, potremmo chiamare Sirenotta la statua “Den Store Havfrue” che campeggia sul forte di Dragør, a una mezz’ora di macchina dalla più celebre consorella. Alla lettera il nome si traduce “La grande sirena”, benché tale grandezza sembri afferire non tanto al suo constare di quattordici tonnellate di granito, quanto piuttosto alle dimensioni del seno orgogliosamente scoperto. Ora la statua di Peter Bech (invero bruttarella) verrà rimossa essendo reputata pornografica, volgare e soprattutto ingannevole: non perché non riproduca esattamente le fattezze di una vera sirena, ma perché offre la raffigurazione svilente di un immaginario corpo femminile tutto curve. Se le premesse sono queste, è giusto farla sparire.

Colgo anzi l’occasione per lanciare un movimento d’opinione contro le statue che offrono la raffigurazione svilente di un immaginario corpo maschile tutto muscoli, con l’obiettivo di abbattere il David di Michelangelo, distruggere il Nettuno di piazza Maggiore, far brillare il Napoleone di Canova, e se volete posso andare avanti fino a domattina.

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