Nigel Farage (Ansa)

Bandiera Bianca

Nigel Farage e l'evoluzione della democrazia on demand

Antonio Gurrado

Il leader nazionalista sta guadagnando più con l'invio di video personalizzati ai suoi ammiratori, disposti a pagare per averli, che con l’attività politica in senso stretto. Un indizio di quello che potrebbe essere il destino della politica

Pare che Nigel Farage stia guadagnando buona parte dei suoi introiti, quest’anno, non con l’attività politica in senso stretto bensì con dei minivideo che invia privatamente a pagamento. Esiste infatti una app che si chiama Cameo e che consente di regalare a qualcuno delle clip personalizzate prodotte da celebrità, magari in occasione di una ricorrenza: il servizio costa più di ottanta euro e, secondo l’Observer, grazie a questo servizio Farage ha accumulato oltre centocinquantamila euro. Non discuto dei gusti di chi vuol farsi fare gli auguri di buon compleanno da Farage; piuttosto mi domando se, in futuro, non sia questo il destino della politica. Avendo ormai abbandonato la pretesa che gli eletti affrontino la realtà, da tempo l’elettorato si accontenta di sostenere leader che ripetono esattamente ciò che pensa; aduso a sentirsi dare ragione, l’elettorato ha ridotto il ruolo dei politici a quello di pappagalli che gracchiano reiteratamente ciò che vuole sentirsi dire. Ora che ciascuno è chiuso in una bolla di esaltante autogiustificazione, il ruolo del politico ha del tutto smarrito il suo impianto sociale e serve soltanto a rassicurare ogni singolo elettore – come si fa coi matti – che sì, ha ragione lui. Che poi il leader politico di riferimento, anziché ripetere il proprio slogan d’ordinanza, appaia sul tuo telefono per cantare “Tanti auguri a te” non è dunque così balzano; anzi, è la naturale evoluzione della democrazia on demand.

Di più su questi argomenti: