Ansa

Bandiera Bianca

Grazie referendum, per averci illuso che le questioni complicate possano risolversi con una risposta secca

Antonio Gurrado

Ridurre decisioni complesse a un sì o un no è un'illusione. Ma è proprio attraverso una consultazione popolare che un 2 giugno di tanti anni fa siamo diventati una repubblica fondata su questa erronea convinzione ​​​​​​

Referendum, referendum, io ti guardo con sospetto perché parli sempre di cose che non capisco e cerchi di scaricare su di me la responsabilità delle decisioni. Referendum, referendum, io ti trovo piuttosto ipocrita perché prima mi dicono che devo votare per dei rappresentanti che dirimano diatribe di cui non mi intendo e poi questi rappresentanti mi dicono che devo votare io per dirimere quelle su cui non si intendono loro. Referendum, referendum, io da te sono terrorizzato perché mi chiedo cosa accadrebbe se, su una questione di grande rilevanza, chiedessi il parere a cento, mille, un milione di passanti a caso e poi dovessi adeguarmi a cosa dicono loro. Referendum, referendum, tu ti fingi democratico ma dimentichi che su plebisciti aggressivi e confusi sono state incardinate le peggiori nefandezze. Referendum, referendum, io ti compatisco e ti commisero perché ti illudi che tutto possa essere ridotto a contrapposizione fra un sì e un no, come i bambini quando fanno i capricci. Referendum, referendum, io non so se esserti grato: è per colpa del tuo capostipite, un 2 giugno di tanti anni fa, che siamo diventati una repubblica fondata sull’erronea convinzione che le faccende complicate possano essere risolte in modo semplice.

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