Bandiera Bianca

Time mette in copertina ChatGPT ma più che l'AI era meglio interrogare i lettori

Antonio Gurrado

Il famoso magazine ha pubblicato lo screenshot di una conversazione con l'intelligenza artificiale a cui chiedeva cosa provasse a stare in prima pagina: il robot non si è esposto più di tanto. Rievocare la famosa domanda del 1966 poteva essere più di impatto

Il caso ha voluto (o un’accorta strategia editoriale) che Time proponesse un’altra copertina storica proprio a ridosso del centenario della prima uscita. A inizio marzo 1923 il famoso magazine – non ancora orlato di rosso – presentava in prima pagina il ritratto di non so quale politico americano dimenticato reo di non so quale azione disdicevole, ormai in prescrizione. Sic transit. Ci sarebbe voluto quasi mezzo secolo per la prima copertina priva di facce e non dedicata a un essere umano: era il 1966 quando il magazine interrogò i lettori chiedendo loro a caratteri cubitali: “Dio è morto?”. Un altro mezzo secolo abbondante e (tralasciamo la parentesi narcisistica con la copertina a specchio per dire che la persona dell’anno eri tu, il lettore) questa settimana Time sbatte per la prima volta in prima pagina lo screenshot di una conversazione con ChatGPT, un non-umano immateriale al quale gli autori del servizio domandano cosa pensi dell’idea di dedicare la copertina del magazine all’intelligenza artificiale. Democristiano come sempre, ChatGPT non si espone più di tanto sull’argomento. Di fianco, in piccolo, il riquadro reca i nomi degli autori dell’inchiesta, specificando fra parentesi che sono esseri umani.

 

Ecco, se Time avesse voluto segnare i cent’anni di attività con un’altra copertina di sicuro impatto, forse più che alle riottose perifrasi di un robot cerchiobottista avrebbe dovuto ricorrere alla stessa grafica estrema del 1966. Ponendo la domanda sottesa a tutto il dibattito sull’intelligenza artificiale: “E l’uomo come sta?”.

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