bandiera bianca

La vicenda del cardinale Zen dimostra che anche i liberali sbagliano

Antonio Gurrado

Rileggere John Locke alla luce della notizia dell'arresto del religioso: o il filosofo era cinese o la Cina è liberale. Ma c'è anche una terza opzione 

Anche i liberali sbagliano. Ci pensavo leggendo la notizia del cardinale Zen, arrestato (e successivamente rilasciato su cauzione) dalle autorità cinesi sull’accusa di “collusione con potenze straniere”: che poi credo siano il Vaticano e il Papa, sovrano di una monarchia elettiva di cui il cardinale Zen è un principe. All’incirca trecento anni fa (nel 1689, per la precisione) John Locke scriveva che bisognava tollerare tutte le religioni, a esclusione del cattolicesimo: perché i papisti sono, cito, “posti sotto la dipendenza e l’obbedienza di un altro sovrano”.  Secondo Locke i cattolici, in quanto fedeli al Papa, sono fedeli a un sovrano straniero quindi si macchiano di alto tradimento nei confronti del capo dello Stato in cui vivono. Anche i liberali sbagliano, altrimenti delle due l’una: o Locke era cinese o la Cina è liberale. A meno di non voler prendere in considerazione una terza ipotesi, che mi viene in mente solo ora: la Cina, dove nel Settecento i cattolici erano tollerati per quanto con fatica, grazie all’instaurazione del comunismo è progredita fino al Seicento pieno, 1689 per la precisione.

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