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Bandiera Bianca

Che spettacolo di pieno! Gli effetti (nefasti) del lessico sportivo nella vita reale

Antonio Gurrado

Le telecronache calcistiche negli ultimi anni hanno preso una deriva sensazionalistica, influenzando il modo di parlare della gente comune. Spesso in modo grottesco

Bisognerà riflettere sull’influsso lessicale che le telecronache calcistiche esercitano sulle classi subalterne. Ci pensavo ieri mentre facevo il pieno e, all’atto del pagamento, il benzinaio ha ricevuto il denaro dicendo non “Arrivederci e grazie” né “Buon viaggio” né “I miei omaggi” bensì uscendosene con un incongruo: “Che spettacolo!”. A costo di deludervi posso assicurarvi che la mia persona, tanto più nell’esercizio di una transazione economica, ha ben poco di spettacolare.

Mi sono dunque interrogato filologicamente su quale potesse essere la fonte dell’esclamazione del benzinaio, che alle mie orecchie suonava familiare, finché ho capito trattarsi di uno degli strilletti di cui sono costellate le telecronache delle partite. Credo sia tutto iniziato una trentina d’anni fa, quando qualcuno per primo definì “Incredibile!” un portiere che si chinava a raccogliere un pallone o, nientemeno, un attaccante che tentava di tirare in porta. Da allora è stato un crescendo di interiezioni estasiate, di pari passo con la necessità di imbonire lo spettatore di piattaforme a pagamento assicurandogli che il prodotto valesse la spesa: donde i tonitruanti elogi associati a ogni azione benché mediocre (e mai purtroppo che ci si concedesse l’eccesso opposto: ahi quanto inutilmente ho atteso un “Ronaldinho, che tiro del cazzo!”), le introduzioni epiche ad amichevoli di bassa lega, le professioni di incredulità ogniqualvolta un calciatore dimostrava occasionalmente di essere in grado di svolgere il proprio mestiere, cioè calciare un pallone.

Questo fine settimana, mentre guardavo colpevolmente la serie B, ho udito con le mie orecchie un cronista parlare di “tiro di accecante bellezza”, sebbene non mi risultino reparti di oftalmologia presi d’assalto a seguito di Parma-Ternana. “Che spettacolo!”, dunque: una partita oggi, una partita domani, e nel lessico si è insufflata la convinzione che ogni atto quotidiano e anonimo meriti un commento che lo esalti. Anche se, visto quanto ho pagato il pieno, dal benzinaio l’unico intitolato a esclamare “Incredibile!” ero io.

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