BANDIERA BIANCA

L'Ordine del Santo Sepolcro e la parità dei sessi

Antonio Gurrado

Abolito l’utilizzo della spada nelle cerimonie di investitura. L'ordine cavalleresco si adegua ai tempi che corrono con un certo gusto per il paradosso

Tranquillizzate le vostre figlie: un grande passo avanti verso la parità fra i sessi è stato realizzato con la riforma emanata dal Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, il quale ha abolito l’utilizzo della spada nelle cerimonie di investitura dei nuovi cavalieri perché era riservato ai soli maschi, mentre era assente dalla cerimonia per le cavalieresse. Nel caso vi foste appena svegliati, tranquillizzatevi anche voi: siamo ancora nel XXI secolo e non nell’XI, nessun buco spazio-temporale, Goffredo di Buglione è sempre morto. Non so dirvi perché la parità di genere fra i Cavalieri del Santo Sepolcro vada ottenuta eliminando la spada dalla cerimonia maschile anziché aggiungendola a quella femminile; essendo nato nel 1980, mi ero erroneamente illuso che il Medioevo fosse finito da un pezzo quindi non sono stato attento. Su Repubblica leggo però l’intervista a un monsignore, il quale si mantiene scettico sulla questione della parità ma si rallegra per la riforma in sé: “Usare la spada sull’altare è come minimo un controsenso”, dice esultando per “la cancellazione di un simbolo non di pace e di fratellanza come la spada”. Fatto sta che invece sul Vangelo (Matteo 10, 34) leggo che Gesù dichiarò: “Non sono venuto a portare pace ma una spada”. Qui qualcuno deve avere un certo gusto del paradosso; o Gesù o il monsignore, o Repubblica o il Vangelo.

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