bandiera bianca

Che c'è di strano se il Papa è d'accordo con Voltaire?

Antonio Gurrado

Nell'enciclica "Fratelli tutti", Francesco riprende un concetto già espresso dal filosofo illuminista nel suo "Trattato sulla tolleranza": se Dio è padre di tutti gli uomini, allora gli uomini sono tutti fratelli; chi lo nega o non crede in Dio o non crede nella logica

“Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli!”. E poi ancora: “Dio di tutti gli esseri, di tutti i mondi e di tutti i tempi, se è lecito a deboli creature sperdute nell’immensità, e impercettibili al resto dell’universo, osare chiedere qualcosa a te, a te che hai donato tutto, a te i cui decreti sono immutabili quanto eterni, degnati di guardare con pietà gli errori legati alla nostra natura: che questi errori non generino la nostra calamità. Tu non ci hai dato un cuore perché ci odiamo né mani perché ci sgozziamo; fa’ che ci aiutiamo l’un l’altro a sopportare il fardello di una vita penosa e passeggera; che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi, tra tutte le nostre lingue insufficienti, tra tutte le nostre usanze ridicole, tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate, tra tutte le nostre condizioni così diseguali ai nostri occhi ma così uguali dinanzi a te, non siano segnali di odio e di persecuzione”.

 

 

Questa non è l’enciclica “Fratelli tutti” che Papa Francesco ha appena firmato bensì l’ultimo capitolo del “Trattato sulla tolleranza” scritto nel 1763 da Voltaire. E va bene che anche Voltaire era di solida formazione gesuitica, va bene che anche Voltaire in fondo si chiamava Francesco (François-Marie Arouet, nei registi battesimali), va bene che anche Voltaire si rivolgeva a un’umanità sconvolta dal terremoto di Lisbona tanto quanto è scossa dal Covid l’umanità cui si rivolge il Papa; ma colpisce scoprire che due secoli e mezzo fa il fulcro dell’ultima enciclica papale fosse grossomodo stato scritto da un filosofo illuminista, per quanto buon cattolico a modo suo. E adesso la questione non è stabilire se Papa Francesco sia voltairiano o se Voltaire fosse papafrancescano; è notare che entrambi sono stati condotti a identica conclusione dal medesimo, elementare, ragionamento. Se Dio è padre di tutti gli uomini, allora gli uomini sono tutti fratelli; chi lo nega o non crede in Dio o non crede nella logica.

 

Quindi la colpa non è né del Papa che va d’accordo con Voltaire né di Voltaire che va d’accordo col Papa; la colpa è nostra se, a duecentocinquant’anni di distanza, abbiamo ancora bisogno di un’enciclica che ribadisca il concetto. “Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli! Non odiamoci, non dilaniamoci gli uni gli altri, e impieghiamo l’istante della nostra esistenza a benedire egualmente in mille lingue diverse, dal Siam fino alla California, la tua bontà che ci ha dato quest’istante”. Amen.

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