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Nuove frontiere della scienza. Il coronavirus? Ve lo siete cercato

Antonio Gurrado

Si chiama “salute planetaria” ed è una nuova disciplina che mira a studiare il rapporto fra il benessere dell’uomo e quello della Terra. In sintesi: tra le conseguenze che la nostra maleducata presenza ha imposto alla natura c'è anche la pandemia

Si chiama “salute planetaria” ed è una nuova scienza che mira a studiare il rapporto fra il benessere dell’uomo e quello della Terra. È la scienza che difende il pianeta mostrando gli effetti della deforestazione, ad esempio, o del riscaldamento globale, o di quegli sconsiderati che mangiano carne; insomma di tutte le conseguenze che la maleducata presenza dell’uomo ha imposto alla natura. Una di queste pare sia anche il coronavirus – lo sostengono sia uno studio del Wwf sia un girotondo di opinioni scientifiche sul Guardian, mica pizza e fichi. Pare infatti che la brama di sviluppo dell’uomo si sia spinta fino alla perdita dell’habitat per alcune specie, a una maggiore promiscuità fra noi e le bestie, a una semplificazione dell’ecosistema: tutte cose che hanno favorito la circolazione dei virus insieme all’innalzamento delle temperature, che è il prezzemolo su ogni disgrazia. Insomma, se c’è il coronavirus è colpa nostra. Si chiama “salute planetaria” e segna un’innovazione senza precedenti nel progresso scientifico. Se la vecchia scienza, di fronte a una pandemia, va ancora dal paziente e cerca di curarlo, di alleviarne le pene e di far sì che non si ammalino anche gli altri, la nuova scienza va dal paziente e gli dice: “Ben ti sta”.    

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