foto di Kerttu via Pixabay

A caccia di libri gratis

Antonio Gurrado

Una libreria ha lasciato una catasta di libri fuori dalla porta a disposizione di chiunque li volesse. Una folla di persone ha iniziato a contenderseli. Tre spiegazioni possibili

Sono passato davanti a una libreria restando sgomento per l’assiepamento sulla soglia. Solo sulla soglia, però: dalle vetrine, dentro non si vedeva nessun cliente. Mi sono avvicinato a sbirciare e ho scoperto che gli avventori stavano accaparrandosi volumi disparati da una catasta di remainder che il libraio aveva abbandonato sul marciapiede, a disposizione gratis.

 

Il fenomeno presenta tre spiegazioni possibili.

 

O gli italiani sono un popolo indigente e, giunti i primi freddi, si premuniscono come meglio riescono di materiale da falò in quanto non possono permettersi di pagare la bolletta del riscaldamento.

 

O gli italiani sono un popolo avaro, disinteressato al possesso di alcunché a meno che non sia gratuito; caso in cui devono invece assolutamente appropriarsene per inseguire gli ideali incongruenti del risparmio e dell’accumulo.

 

Oppure, infine, gli italiani sono un popolo ignorante, che pur di non entrare a comprare quegli stessi libri avanzati, in vendita fino a un attimo prima sugli scaffali a nove, a cinque, a un euro, sono disposti a comportarsi da barboni e a far capitolare i librai per sfinimento.    

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