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Playboy dice che oggi si tradisce col pensiero, mica col sesso

Antonio Gurrado

Uno studio rivela che il vero adulterio sta nel provare sentimenti fumosi nei confronti di terzi, piuttosto che nell'andarci a letto

Per chi non guarda solo le figure, quest’estate l’edizione americana di Playboy propone un accurato sondaggio dei gusti sessuali e soprattutto delle convinzioni in merito. L’indagine viene capillarmente svolta ogni anno, quindi consente di individuare delle tendenze: la moda del 2019, in soldoni, è che diminuisce il numero di persone che ritengono che far sesso con qualcuno costituisca tradimento ma cresce il novero di quelli che reputano tradimento una labile e non specificata “connessione emotiva”. È una tendenza contraddittoria, libertina da un lato e bigotta dall’altro, che rispecchia lo Zeitgeist: progressiva preminenza di ciò che si immagina rispetto a ciò che accade e supremazia dei ghirigori della mente sulla dura realtà dei corpi; ovvero, da un lato una crescente arbitrarietà delle azioni, dall’altro una crescente insindacabilità dei pensieri. Un giorno le percentuali si invertiranno e una futura indagine di Playboy, in un’estate più vicina di quanto preventiviamo, certificherà che quasi nessuno riterrà più tradimento il fatto che il partner abbia scopato in giro, mentre quasi tutti riterranno tradimento il fatto che il partner possa essere unilateralmente sospettato di provare emozioni sfumate nei confronti di terzi. Allora potremo finalmente aggiornare la celebre massima di Paul Valéry, secondo cui l’amore è essere cretini insieme, sancendo che l’amore del futuro consisterà nell’essere cretini ognuno per conto proprio. 

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