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Si può punire un'insegnante per le castronerie degli alunni?

Antonio Gurrado

Una professoressa di una scuola di Palermo ha dato agli studenti il compito di preparare un power point a tema libero. Due hanno scelto il decreto sicurezza e lo hanno associato alle leggi razziali. È arrivata la Digos

La Digos è arrivata in un istituto tecnico di Palermo per verificare in quali termini, proiettando un power point in aula magna, due studenti abbiano accostato il decreto sicurezza alle leggi razziali e Salvini a Mussolini. Per il momento il Miur ha sospeso la loro prof. di Italiano e già si è scatenata la bagarre fra chi difende la libertà d'insegnamento e chi paventa l'indottrinamento politico o l'insulto. L'episodio è grave e c'è da confidare che le indagini contribuiscano a ridimensionarlo a proporzioni sensate (posso dirlo? una telefonata di Salvini alla docente non guasterebbe, tanto più che il provvedimento non viene da lui); resta però un dettaglio che nell'indignazione rischia di perdersi. Alla prof. non viene contestato un reato d'opinione ma l'omessa vigilanza. Conviene notarlo perché, da un lato, è una formula in fin dei conti ipocrita che riduce a marachella l'espressione di un'opinione, per quanto grossolana e fuori luogo: lasciar presentare quel power point è dunque un po' come lasciare che gli alunni scaraventino un banco dalla finestra mentre si prende il caffè coi colleghi. Dall'altro lato, è una formula potenzialmente diabolica perché implica, fra i doveri dei professori, quello di vigilare sulle opinioni dei propri alunni. Ora, se c'è una carenza nella scuola italiana è il coraggio di lasciare che gli alunni si organizzino da soli e, se sbagliano qualcosa, si assumano le proprie responsabilità imparando dai propri errori a moderarsi. Il power point, a quanto apprendo, è stato preparato come lavoro indipendente degli alunni, incoraggiati a esprimersi liberamente: è questo incoraggiamento che sta venendo punito? Il paragone che i ragazzi hanno proposto è un errore storico, prima ancora che una leggerezza politica, ma, se si sospendessero i docenti per le castronerie che dicono gli alunni, in cattedra non resterebbe più nessuno. Intanto la prof. resta interdetta dalla scuola per due settimane, con stipendio dimezzato. Scommettiamo che qualcuno salterà su a inveire contro di lei perché, in questo modo, viene pagata per stare a casa?

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