Silvia Romano (foto Facebook)

Chi critica Silvia Romano non ha capito cosa vuol dire essere italiani

Antonio Gurrado

I commenti belluini al rapimento della cooperante in Kenya fanno capire quanto poco siano patriottici i sedicenti patrioti che berciano al grido “prima gli italiani!”

I commenti belluini al rapimento di Silvia Romano in Kenya mi hanno fatto capire quanto poco siano patriottici i sedicenti patrioti che berciano al grido “prima gli italiani!”. Sintetizzando, senza voler emulare Gramellini, la loro posizione più civile è che non vogliono sborsare soldi in tasse per pagare il riscatto di una donna che è andata ad aiutare gli africani anziché restare a dare una mano ai poveri di casa nostra. Se non che, nei secoli scorsi, il patriottismo italiano si è sviluppato seguendo due direttrici che loro dimenticano. Una è quella della supremazia o quanto meno del privilegio di essere italiani, un primato morale e civile che va esportato per il bene del mondo: è il principio che, benché distorto, animò il colonialismo sotto Crispi e l’imperialismo fascista più ingenuo; ed è lo stesso principio che, lucidato a dovere, ci fa essere orgogliosi dell’esportazione dell’eccellenza italiana a ogni latitudine (con qualche problema per Dolce & Gabbana in Cina ma vabbe’). L’altra direttrice è quella della vocazione a liberare e a beneficiare gli altri popoli poiché noi italiani, da sempre calpesti e derisi, abbiamo a più riprese avuto bisogno di essere aiutati a nostra volta: è il principio che portò Benedetto Cairoli a tenersi le mani nette mentre le altre nazioni si spartivano territori di conquista e che condusse i soldati della prima guerra mondiale a combattere l’Austria per consentire ai serbi di venirne liberati come ce ne eravamo liberati noi; ed è lo stesso principio che, declinato in infiniti modi, ha consentito agli italiani di rendere casa propria ogni angolo del mondo. Dunque la spinta a partire e a portare all’estero ciò che sappiamo fare e ciò che possiamo dare è una caratteristica talmente intrinseca della nostra nazione che, forse, quelli che criticano una volontaria per non essere rimasta dalla mamma e quelli che non sono disposti a scucirsi le tasche per contribuire non hanno capito bene cosa significhi essere italiani. Sanno solo che vogliono venire prima loro.

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