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Piango per le ronde a Miramare di Rimini

Antonio Gurrado

Non serve leggere Locke sotto l’ombrellone, anziché la Settimana enigmistica, per sapere che uno stato libero si fonda sulla rinuncia a farsi giustizia da sé

Piango Miramare, Miramare di Rimini e la sua allitterazione artificiale che per anni mi è stata sinonimo di vacanze spensierate, di bolla fatata immune ai gravami del mondo, e che ora è ostaggio di un manipolo di sconsiderati che ha effettuato ronde in occasione delle notti rosa e si ripromette di reiterarle, almeno una a settimana. Lo scopo ideale è evitare atrocità come quella dello scorso anno, lo stupro plurimo del bagno 130; nei fatti, leggo, dal 5 al 9 luglio qualche borsetta in meno è stata scippata e qualche portafoglio in più è stato restituito, per quanto già alleggerito dei soldi. Piango perché non serve leggere Locke sotto l’ombrellone, anziché la Settimana enigmistica, per sapere che uno stato libero si fonda sulla rinuncia a farsi giustizia da sé; e non voglio che i bambini che rimbalzano sui gonfiabili o le signore che dicono il rosario sotto la grotta della Madonnina siano ignari complici di un tassello di perdita di libertà in cambio di sicurezza immaginaria. Piango perché un paradiso di pensioni complete e viali alberati non può venire perduto con un presidio, ehm, sedicente patriottico, cui seguirà un inevitabile presidio antifascista, cui seguiranno commissioni d’indagine e convegni fumosi, cui seguiranno manifestazioni pro-immigrati e manifestazioni pro-italiani, al punto che in spiaggia anziché rimirare muscoli e bikini si finirà per ponderare le implicazioni politiche del colore delle magliette. Piango infine perché alcune prenotazioni sono già state disdette in segno di protesta ed è l’esatto contrario di ciò che deve avvenire, perché meno turisti ci saranno più risalteranno i facinorosi di ogni segno; chi non ha ancora organizzato le ferie vada a Miramare e la riempia di bellezza, gioia e superficialità, in modo tale che le ronde si estinguano riducendosi a puntolino trascurabile nella messe di stramberie balneari, dal torneo di bocce interlido alla ventiquattrore di liscio, dal cono gelato alto tre metri al campionato mondiale di magia.

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