La prima gara di spelling in Italia certifica che siamo una nazione di ignoranti

Antonio Gurrado

A Romagnano Sesia, provincia di Novara, arriva la prima competizione tra scuole elementari, sul modello di quelle americane. A conferma che siamo sempre più una provincia dell'Impero

Non sono mai stato a Romagnano Sesia, provincia di Novara, ma ho ragione di ritenere che l’alfabetizzazione lì non sia né meglio né peggio del resto d’Italia. Parlando di Romagnano Sesia parlo dunque alla nazione; ma perché parlo di Romagnano Sesia? Perché a Romagnano Sesia, fra poco meno di due mesi, si terrà la prima edizione di una gara di spelling fra alunni delle scuole elementari. Spelling italiano, che un tempo si chiamava ortografia. Ora, le gare di spelling sono un classico delle scuole americane, e il tentativo d’importarle non implica altro che brama di essere sempre più provincia, periferia dell’Impero. Ma vabbe’, l’Italia è una grande Romagnano Sesia. E il problema non è nemmeno che in inglese l’ortografia non corrisponda univocamente alla pronuncia delle sillabe, così che gli stessi grafemi possano corrispondere a fonemi tutt’affatto diversi, causando quel po’ di pepe alla competizione che in Italia grossomodo mancherebbe. Il guaio è che il motivo per cui in America ci si appassiona alle competizioni di spelling è che si parte dal presupposto che gli alunni delle scuole elementari non siano in grado di saper scrivere correttamente, ossia di fare ciò per cui vanno ogni giorno alla scuola elementare, e che gli adulti l’abbiano del tutto dimenticato sempre ammesso che l’abbiano mai saputo. Non è colpa di Romagnano Sesia che si è limitata a interpretare un sentimento diffuso dall’Alpe a Sicilia, ma la prima edizione di una gara di spelling italiano sarà la certificazione che siamo diventati una nazione d’ignoranti. E, qualsiasi bambino vincerà, non solo Romagnano Sesia ma tutta l’Italia avrà perso.

Di più su questi argomenti: