Investire nel mattone letterario, ovvero la crisi vista da casa Capote Spendere, spendere, spendere. Meglio che portare all’estero i lingottini d’oro nascosti nei calzini (i cani antivaluta, alla dogana, sono addestrati a fiutar le banconote, il metallo prezioso non olet abbastanza). Comprarsi la casa di uno scrittore, magari, perché non tutta la ricchezza è volgare per il partito della sobrietà. Lo sono solo i soldi nuovi accumulati dall’ultima generazione. Mariarosa Mancuso 08 GEN 2012