Unioncamere: i giovani fondano 300 imprese al giorno

Adnkrons

Nonostante la crisi degli ultimi anni, ogni giorno in Italia nascono 300 imprese guidate da giovani. Il dato è emerso nell’Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio italiane in corso a Rieti. Gli under 35 nei primi 9 mesi del 2016, hanno creato circa 90mila imprese (il 31per cento del totale delle nuove imprese nate in Italia) mentre quasi 40mila, nello stesso periodo, hanno chiuso i battenti con un saldo quindi in crescita di circa 50mila unità. Si tratta di un numero maggiore rispetto al saldo del totale delle imprese create in Italia nei primi 9 mesi dell’anno (che era stato di +42mila) e di un numero davvero consistente anche se leggermente inferiore a quello degli anni passati.

    Nonostante la crisi degli ultimi anni, ogni giorno in Italia nascono 300 imprese guidate da giovani. Il dato è emerso nell’Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio italiane in corso a Rieti. Gli under 35 nei primi 9 mesi del 2016, hanno creato circa 90mila imprese (il 31 per cento del totale delle nuove imprese nate in Italia) mentre quasi 40mila, nello stesso periodo, hanno chiuso i battenti con un saldo quindi in crescita di circa 50mila unità. Si tratta di un numero maggiore rispetto al saldo del totale delle imprese create in Italia nei primi 9 mesi dell’anno (che era stato di +42mila) e di un numero davvero consistente anche se leggermente inferiore a quello degli anni passati.

     

    La fotografia realizzata da Unioncamere-Infocamere nell’indagine Movimprese, segnala il forte contributo dato in molte regioni del Mezzogiorno da chi è nato dopo il 1981: in Basilicata, Calabria e Molise, le iscrizioni di nuove attività da parte degli under 35 superano il 38 per cento delle iscrizioni totali dei primi 9 mesi dell’anno; in Campania rappresentano il 37,5 per cento, in Sicilia il 36,8 per cento e in Sardegna il 33,6 per cento. In Italia le imprese giovanili sono circa 600mila (il 10 per cento del totale delle imprese) e si concentrano in gran parte nei settori tradizionali. I nuovi giovani ‘capitani d’impresa’ sembrano invece puntare parecchio su settori ad alto valore aggiunto. Fra i settori tradizionali, si legge ancora nel Report, si segnalano, infatti, il Commercio con il 29 per cento delle imprese di under 35 registrate a fine settembre, le Costruzioni (14 per cento) e le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (10 per cento).

     

    Fra quelli ad alto valore aggiunto spiccano le Telecomunicazioni, in cui più della metà delle imprese fondate nei primi nove mesi del 2016 si deve ai giovani. Nei servizi finanziari i neo imprenditori di meno di 35 anni sono quasi la metà del totale e nelle attività imprenditoriali legate a cinema, video, programmi Tv e registrazioni musicali, le iscrizioni di imprese giovani superano il 40 per cento del totale. "L’intraprendenza dei nostri giovani mantiene positiva la dinamica della nati-mortalità delle imprese”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, nel corso del suo intervento all’Assemblea dei presidenti in corso a Rieti. "In questi 6 anni tanto difficili per il nostro Paese, abbiamo visto questo dato incoraggiante che va sostenuto. Occorre puntare su innovazione, digitale, semplificazione amministrativa e avvicinare la scuola all’impresa. Tutte cose sulle quali il sistema camerale continuerà ad impegnarsi nei prossimi anni".