Morire a sedici anni tra gli invisibili del Forlanini

Redazione

Se n’è andata così Sara Bosco, il corpo pieno di droga su una lettiga arruginita nei sotterranei del vecchio ospedale romano, in quel sottomondo che ci rifiutiamo di guardare.

Una ragazza di 16 anni, di nome Sara Bosco, è morta mercoledì scorso nei sotterranei del Forlanini di Roma, un ospedale abbandonato e oggi rifugio di senzatetto, prostitute, spacciatori. A trovarla, rannicchiata su una lettiga arrugginita, è stata la madre Katia Neri, 41 anni, ex tossicodipendente [Tutti i giornali 10/6].

 

Marco de Risi e Alessia Marani: «Era eroinomane e probabilmente a stroncarla è stata un’overdose. Aveva trovato riparo, e non era la prima volta, in uno dei padiglioni finiti nella galassia di disperati che hanno trasformato i vecchi reparti in giacigli di fortuna sommersi da montagne di rifiuti ed escrementi di topi. La mamma era arrivata da Santa Severa per cercarla proprio lì. Quando l’ha trovata la ragazza stava già morendo, era cianotica, pallida, “bianca come un lenzuolo”». In attesa dell’arrivo dell’ambulanza ha provato a farle un massaggio cardiaco ma non c’è stato niente da fare [Marco de Risi e Alessia Marani, Il Messaggero 9/6].

 

Figlia di genitori separati, Sara viveva con la madre e il suo compagno in un edificio comunale abbandonato alle porte di Santa Severa, raggiungibile attraverso una strada bianca, dove abitano altri disperati. Tempo fa nel casolare c’era stata un’infestazione da scabbia [Alessia Marani e Monica Martini, Il Messaggero 10/6].

 

Un metro e 65, capelli castani rasati ai lati, un piercing sotto il labbro, il numero “IV” tatuato sul polso destro, una “M” sul dito medio e una “S” sull’indice della mano sinistra [Rory Cappelli, Repubbica.it  10/6]. La madre: «Fino a un anno fa sorrideva sempre, amava la musica e andare a ballare con le amiche», poi nel 2015 tutto è cambiato: «Frequentava l’Alberghiero ha conosciuto un ragazzo che l’ha portata a Termini. E lì ha incontrato un giovane afgano. Sembrava un tipo a posto, faceva il cuoco. Fra quei due e forse la scuola, non so, Sara ha cominciato a drogarsi. Eroina da subito. In breve è stata bocciata e ha lasciato gli studi». Poi Termini, Ostiense, Pigneto, e alla fine i sottopassi del Forlanini, dove la sedicenne era ormai conosciuta, anche da polizia e carabinieri [Rinaldo Frignani, Corriere della Sera 10/6; [6] Raffaella Troili, Il Messaggero 11/6].

 

«Non mi sono accorto di niente, fino a quando ho capito che rubava, che andava a Roma da maumau, gli zingari, gli stranieri a comprare l’eroina. Ho cominciato a dirle anche io qualcosa: “Sì papà te lo prometto”, ripeteva invece poi ricominciava» (il padre Francesco Bosco, ex muratore in pensione che vive sull’Aurelia con il figlio dodicenne, fratello di Sara, che si chiama Francesco anche lui) [Raffaella Troili, Il Messaggero 11/6].

 

La notte del 14 gennaio scorso Sara scompare da Santa Severa. Il caso finisce anche su Chi l’ha visto?. Rori Cappelli: «A fine gennaio la madre con due giornalisti di Rai3 va a cercarla al Pigneto: la riconosce un barista. L’ha vista dormire con un ragazzo nei luoghi più improbabili. È un altro ragazzo che indica dove ha dormito quella notte: porta la madre e i giornalisti in un garage. Sara è lì: si altera, dice di voler restare con il suo fidanzato, cerca di andarsene. La madre la tira per un braccio e la costringe a seguirla a Termini: si fermano per mangiare e Katia spiega a Sara che il tribunale l’ha affidata ai servizi sociali. Sara va in bagno. E scappa. Alla fine, a metà marzo, la ritrovano. Viene ospitata nel centro di accoglienza “Il monello”, di Monte San Giovanni Campano, in provincia di Frosinone [Rory Cappelli, Repubbica.it  10/6].

 

Arrivata a Frosinone alle 7 di sera, alle 10 del mattino del giorno dopo si era già calata da dieci metri di altezza con un lenzuolo annodato. Una fuga rovinosa che la fa finire al Gemelli con diverse fratture. Spiega la madre: «È rimasta due mesi al Gemelli. È tornata a casa, era pulita e io ero contenta, ma è scappata ancora per drogarsi. E allora è finita nel centro per minori vicino a Perugia. Ma non ci voleva più stare» [Rinaldo Frignani, Corriere della Sera 10/6]. Da lì è scappata il 5 giugno scorso.
«Anche la nonna di Sara sarebbe morta anni fa per una overdose. Paolo Fallai: «Un gene di disperazione si è impossessato di tre generazioni della stessa famiglia. Ma noi dove eravamo quando succedeva tutto questo?» [Paolo Fallai, Corriere della Sera 11/6/2016].

 

Un commercialista di 50 anni che è si è offerto di pagare le spese per il funerale della ragazza: «Questa creatura dalla vita non ha avuto nulla. Ho avuto un cugino morto tre anni fa per overdose, una battaglia che non siamo riusciti a vincere, uno strazio terribile. E lui era un adulto. I sedici anni dovrebbero essere il momento più bello della vita, invece per Sara è arrivata la morte nell’indifferenza e nel degrado. Anche se non la conoscevo, mi sento anch’io un po’ responsabile per quest’indifferenza. Almeno una funzione dignitosa a questa ragazza la dobbiamo» [Rory Cappelli, Repubbica.it  10/6].

 

Tra un mese arriveranno i risultati degli esami tossicologici dell’autopsia che chiariranno quale tipo di sostanza Sara abbia assunto. Secondo i medici della Sapienza, il sovradosaggio di droga sarabbe aggravato dal periodo di astinenza a cui Sara si era sottoposta nel centro di recupero. Sulle braccia e sulle gambe sono stati inoltre riscontrati segni di autolesionismo ma non sarebbero emersi segni di punture. Quindi l’ipotesi è che Sara abbia fumato o sniffato la dose letale di eroina [Francesco Salvatore e Flaminia Savelli, la Repubblica 10/6]. Per ora alla Procura di Roma non resta che indagare sull’ipotesi di istigazione al suicidio o aiuto al suicidio e cercare chi ha venduto la droga a questa ragazzina [Alessia Marani e Monica Martini, Il Messaggero 10/6].

 

L’inchiesta potrebbe coinvolgere nelle prossime ore anche lo stato di abbandono e di degrado della struttura [Francesco Salvatore e Flaminia Savelli, la Repubblica 10/6]. Il presidente della Regione Zingaretti ha stanziato 400 mila euro per una prima ripulitura e vuole farci un “quartier generale” per startup, una palazzina per i carabinieri, un’altra per la polizia e uffici regionali per risparmiare negli affitti. Gli accordi sarebbero tutti pronti «ma da mesi attendiamo il nulla osta della Soprintendenza per un muro» [Paolo Boccacci, la Repubblica 9/6].

 

Intanto nei sotterranei ci abita un esercito di profughi afgani, o “arabi”, ma anche famiglie italiane e romene di senzatetto. Paradossalmente le stanze dei profughi sono le più curate. Boccacci: «Ma regna il popolo delle risse notturne e dell’eroina che si è impadronito di questa che era la piccola Versailles costruita nel Ventennio per proteggere Roma dal “terribile male”» [Paolo Boccacci, la Repubblica 9/6].

 

«La morte di Sara deve far riflettere tutta la politica che da anni ha scelto il silenzio sul problema delle tossicodipendenze perché argomento scomodo che non porta voti» (Massimo Barra, fondatore del Centro Antidroga della Cri) [Alessia Marani e Monica Martini, Il Messaggero 10/6].

 

Stando ai dati del Ceis il consumo di eroina, sta conoscendo una nuova impennata. Il presidente Mineo: «A Roma lo scenario è inquietante con un aumento del 37% rispetto al dato di due anni fa. Sono soprattutto i minorenni i principali consumatori» [AdnKronos 3/6].

 

La dipendenza da eroina colpisce a tutte le età. In cura, ai tanti Sert dislocati nella Capitale, ci sono ragazzi di 14 anni e persone con più di 70 anni. Il 26,2% degli utenti è nella fascia di età 30-39 anni, il 33,3% rientra in quella 40-49, il 16,4% va dai 50 anni fin oltre i 60, mentre la fascia di popolazione giovanile fino a 24 anni segna il 13,6%. Un numero che crescerà. Roberto Mineo: “Dalle nostre statistiche è risultato che c’è stato un incremento del 18% di consumo di eroina fra gli studenti romani tra i 15 e i 19 anni”». [Mary Tagliazucchi, La Stampa 24/3].

 

I consumatori in età da liceo, preferiscono la “white”, che si sniffa o si fuma [Mary Tagliazucchi, La Stampa 24/3].

 

Il consumo di eroina almeno una volta nella vita ha coinvolto quasi 800mila italiani tra i 15 e i 64 anni (2%), di questi 300mila nella fascia 15-34. Negli ultimi 12 mesi il consumo di eroina ha riguardato lo 0,8% della popolazione generale, circa 320mila persone. Più maschi che femmine [Relazione annuale al Parlamento sulle dipendenze 2015 del Dipartimento delle politiche antidroga].

 

Mary Tagliazucchi: «Dagli anni ’70-80 a oggi nulla è cambiato, se non la qualità. Un tempo era di quella “buona” (bianca, thailandese, brown indiano, gialla siriana), ma i pusher ora preferiscono la quantità. Il principio attivo presente nella sostanza è infatti sceso al 10/15%. Il resto, come dicono in gergo i tossicodipendenti, è taglio. Con la crisi, la cocaina è diventata troppo cara (50 euro al grammo) mentre l’eroina si attesta sui 20/30 euro» [Mary Tagliazucchi, La Stampa 24/3].

 

Anche a New York, dove si può trovare a 10 dollari al grammo, l’eroina ha fatto il suo grande ritorno. Nel 2014 le morti per overdose hanno superato le 47 mila (più degli omicidi): fra queste, 10.500 sono state causate dall’eroina [Andrea Marinelli, Corriere della Sera 19/5.v].

 

«Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia, trascinarsi all’alba in cerca di una siringata rabbiosa di droga» (Allen Ginsberg) [Paolo Fallai, Corriere della Sera 11/6/2016]

 

Paolo Fallai: «L’eroina è confinata in un sottomondo che ci rifiutiamo di guardare, in quella sterminata periferia tutta uguale dove vivono non “le menti migliori” ma i nuovi miserabili della nostra società. Fino a quando la morte di una ragazzina di 16 anni non ci sbatte in faccia il colore livido della nostra indifferenza» [Paolo Fallai, Corriere della Sera 11/6/2016]

 

(a cura di Jessica D’Ercole)

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