Angela Merkel riceve il presidente Francese Hollande a Berlino (foto LaPresse)

Il peccato originale sull'immigrazione

Redazione
Non c’era molto da attendersi dall’incontro berlinese tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese François Hollande sui problemi del colossale flusso migratorio verso l’Europa.

Non c’era molto da attendersi dall’incontro berlinese tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente francese François Hollande sui problemi del colossale flusso migratorio verso l’Europa. I due paesi ora si rendono conto che quel problema a lungo ignorato o lasciato sulle spalle dei paesi rivieraschi li coinvolge direttamente. In Germania si attendono ben 800 mila richieste di asilo nel corso dell’anno, mentre si infittiscono gli scontri anche violenti tra gruppi di manifestanti favorevoli all’accoglienza e gruppi che invece non la tollerano. La Francia, tradizionalmente assai larga nella concessione dei diritti di asilo, ha fatto una figuraccia con i respingimenti a Mentone e con la controversia con la Gran Bretagna a Calais, mentre l’opinione pubblica è colpita dalla sensazione di una scarsa vigilanza contro le infiltrazioni terroristiche, testimoniata dalla vicenda del treno Amsterdam-Parigi.

 

I due leader cercano di dare qualche risposta  ma questo non si ottiene di certo chiedendo a Italia e Grecia di attivare sistemi di identificazione più efficaci, come se il problema consistesse nelle procedure burocratiche. Al di là della conclusione ufficiale del vertice, più che deludente quasi provocatoria, c’è da sperare che invece nella conversazione privata si sia ragionato seriamente sulla vera questione che è sul tavolo, quella di un intervento in Libia, per spezzare il meccanismo che alimenta i mercanti di schiavi che è all’origine della maggior parte dell’emigrazione via mare. Di queste cose non si può parlare in pubblico finché non si siano elaborate strategie comuni e assunte decisioni impegnative, quindi è ovvio che non ci sia traccia nelle dichiarazioni pubbliche. Se invece la sensazione di imbarazzo, di impotenza e di vile ritorsione proprio contro chi sopporta il maggior peso dell’ondata migratoria è tutto quello che si può trarre da questo vertice, è inevitabile confermare il giudizio ormai assai diffuso sull’incapacità dell’Europa di svegliarsi e di assumere le proprie responsabilità, anche a causa della pretesa guida franco-tedesca, evidentemente del tutto inaffidabile.