Il duca e la duchessa di Cambridge con la Royal Baby Charlotte (foto LaPresse)

Kill pink

Annalena Benini
La Royal Baby Charlotte E. D. e la possibilità che con lei tramonti per sempre la principessitudine rosa

Adesso che è nata una vera principessa nell’universo rosa shocking delle principesse Disney, una principessa in carne e ossa con molti nomi e pochi giorni di vita (e il nome più evocativo nel mondo delle principesse occidentali è stato lasciato per ultimo, in ordine di importanza e in ordine di supplica: ti prego non diventare come Diana, bisbiglia la bisnonna), potrebbe finire per sempre l’èra della pinkification, quei sette o otto anni di vita vera in cui tutto è rosa, degradante in varie tonalità di principessitudine tirannica completa di tiare di plastica, scarpe di plastica con il tacco, vestiti di nylon rosa, orsetti di spugna rosa, stanze rosa con letti a baldacchino di un rosa così potente da uccidere anche nei genitori la percezione che il rosa acceso non è l’unico colore esistente in natura: per la loro principessina.

 

Adesso che tutti guardano il principe William e Kate come al nuovo modello di genitori delle favole con porte-enfant da automobile, belli quasi come i principi Disney nonostante la calvizie, bella lei e vivace almeno quanto un manichino dei grandi magazzini, la piccolissima Charlotte Elizabeth eccetera sarà, secondo il Times, lo spartiacque dell’immaginario delle infanzie principesche. Tutte le neonate e via via le bimbette traballanti sulle gambe vorranno essere come lei, vestirsi come lei, stringere in mano i suoi pupazzetti (almeno nelle aspirazioni dei loro genitori), allo stesso modo in cui i vestiti low cost di Kate Middleton vanno esauriti in poche ore appena lei saluta con la mano o viene fotografata mentre spinge il carrello della spesa. Così, poiché nessuna madre (anche se ha lottato tutta la vita, e sopportato molte umiliazioni, per sposare un principe e indossare una coroncina) permetterebbe a una principessa vera di travestirsi da principessa di plastica, forse significa che la tirannia del rosa sta per finire, e nessuna bambina vorrà più una di quelle cianfrusaglie luccicanti.

 

[**Video_box_2**]Questa piccola principessa indosserà gli abiti smessi del fratello più grande, se ne starà in campagna a rotolarsi nel fango, in attesa di mostrare al mondo se ha ereditato il temperamento di Lady D. Forse non le permetteranno nemmeno di guardare i film sulle principesse che vengono salvate dai principi, per il terrore della sindrome Bella Addormentata. O forse invece i negozi saranno presto pieni di una nuova bambola rosa con accessori super rosa: la principessa Charlotte.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.