José Mujica

Botte siriane in Uruguay, Mujica risponde

Angela Nocioni

Lezioncina sul relativismo culturale da un contadino uruguaiano che parla a Radio Rural. A ottobre Montevideo ha accolto come rifugiati un gruppo di siriani: grande copertura mediatica, paternalismo e orgoglio nazionale, conseguente gara di solidarietà, l'ex presidente felice. Poi arriva la violenza domestica...

A ottobre Montevideo ha accolto come rifugiati un gruppo di siriani. Cinque famiglie con bambini. Prima ospitati in una comunità religiosa, poi sistemati in case indipendenti. Grande copertura mediatica, paternalismo e orgoglio nazionale, conseguente gara di solidarietà tra imprenditori in città per offrire lavoro a "los sirios que se escapan de la guerra". Dopo dieci giorni c'erano contratti pronti per tutti. Ong, psicologi, interpreti, avvocati, assistenti sociali. Ospitalità esemplare, organizzazione da piccola Svizzera australe. Il presidente Pepe Mujica, ormai brand internazionale della schiettezza rude (da quando ha fatto innamorare l'Economist), sembra molto contento.

 

A dicembre cominciano a girare insistenti voci su violenze contro le donne nelle case dei rifugiati. Mujica, paladino delle braccia aperte tanto ai siriani come agli ex detenuti di Guantánamo, non conferma, ma dice che questi rifugiati "fanno troppe cose come le facevano i nostri nonni" e "hanno alcune abitudini vietate dal nostro sistema di diritto". Qualcuno scrive che una delle profughe ha sempre lividi in faccia. Il portavoce del governo del Frente Amplio smentisce. "No, non ci risultano denunce, gli operatori sociali non riportano niente del genere".

 

L'altro ieri Lucia Topolansky, 76 anni non passati invano, ex guerrigliera Tupamaros, ex presidente del Senato e first lady di campagna molto, ma molto più figa del tanto lodato marito, se ne sbatte delle smentite e fa sapere che invece è tutto vero. Lo dice al quotidiano El Observador. Lei, che in dieci anni di Frente amplio al potere non ha mai filato i giornalisti. "A me risulta che ci sia questo problema lì dentro - ammette - Sono famiglie con una presenza maschile molto forte, le donne sono in posizione di grande debolezza". Uno degli operatori sociali si ricorda di aver visto uno dei rifugiati picchiare sistematicamente la moglie. Spunta anche un bimbo di sette anni con un braccio rotto non si capisce bene come.

 

[**Video_box_2**]Mujica non può più starsene zitto. E fa questo bel discorsetto a Radio Rural: "Siate siriani, giapponesi, mongoli o angolani, qui non si prendono a pugni le donne. Questo dovete capirlo. E' una cultura orrenda che noi vogliamo sradicare. Noi abbiamo grande rispetto delle religioni di ciascuno e delle tradizioni altrui. Siamo molto aperti. Siamo un paese laico. Ma ci sono questioni sulle quali non siamo disposti a negoziare". Pausa, il tono finalmente non è quello solito suo da nonno saggio davanti al caminetto: "Noi staremo attenti”.

 

Il rifugiato siriano in questione lo "staremo attenti" l'ha capito benissimo. Il giorno dopo ha chiesto di poter trasferirsi in Europa. Con la famiglia ovviamente.

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