Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il suo discorso alle Camere riunite (foto LaPresse)

Il giorno di Mattarella. "Sarò arbitro imparziale. I giocatori mi aiutino con la loro correttezza"

Redazione

Il nuovo capo dello stato a Montecitorio per il giuramento e per un discorso davanti alle due Camere riunite. Ringraziamento a Napolitano. "Impegno per l'unità nazionale". E sull'Ue: "L'Europa è per l'Italia un approdo sicuro".

E' il giorno di Sergio Mattarella, che ha giurato a Montecitorio davanti alla Camere riunite a Montecitorio assumendo le funzioni di Presidente della Repubblica. Ad assistere al suo primo messaggio alla Nazione che inaugura il settenato di presidenza, era presente anche Silvio Berlusconi, mentre Beppe Grillo ha declinato l'invito.

 

Accolto dalla presidente della Camera Laura Boldrini, dalla vicepresidente vicaria del Senato Valeria Fedeli e da uno schieramento di Carabinieri in alta uniforme, alle 10, come da programma, Mattarella ha giurato fedeltà alla Repubblica italiana.

 

Durante il messaggio rivolto ai deputati e ai senatori, molti applausi, soprattutto quando il nuovo presidente della Repubblica ha ricordato i principi costituzionali fondamentali (dal lavoro, all'istruzione, all'uguaglianza). All'inizio, però, un ricordo sentito ai predecessori, Carlo Azeglio Ciampi e, soprattutto, Giorgio Napolitano. I primi pensieri e i ringraziamenti di Mattarella sono andati così a chi ha ricoperto l'alta carica prima di lui e "a tutte le magistrature", dove Mattarella ha ricoperto i suoi ultimi incarichi istituzionali. Poi, un ampio riferimento alla difficile situazione economica del paese che "toglie il futuro ai ragazzi e alle ragazze". Il nuovo capo dello Stato ha ricordato l'importanza di "dare risposte adeguate ed efficaci" per la "dignità sociale" e "l'uguaglianza". Una ripresa che passa per i giovani che vogliono vedere riconosciuti il loro talento, le imprese che cercano di compete sul mercato e le istituzioni che devono operare secondo le aspettatrive dei cittadini. "Parlare di unità nazionale significa ridare al paese una speranza che tenga insieme la società", ha aggiunto Mattarella.

 

Un cambiamento, quello che si ritrova ad affrontare il paese, "rappresentato dallo stesso Parlamento", ha aggiunto il presidente, "mai con così tante donne e giovani che portano le speranze e le attese dei propri coetanei rappresentando con critica e indignzione la voglia di cambiare". "E' significativo che il mio giuramento si svolga mentre sia in corso una riforma costituzionale. Esprimo l'auspicio che questo percorso sia portato a compimento per rendere più adeguata la nostra democrazia". Mattarella ha poi citato l'importanza della "corretta dialettica parlamentare" e della necessaria limitazione del ricorso alla delega legislativa. Sulla sua correttezza, il capo dello stato mha sottolineato che sarà "imparziale, un arbitro: i giocatori mi aiutino con la loro correttezza".

 

[**Video_box_2**]Assicurare il diritto allo studio e al lavoro, tutelare i diritti dei malati, delle donne e della famiglia è vitale per "adempiere ai dettati costituzionali", ha sottolineato Mattarella. Un richiamo continuo ai principi cardine della Costituzione da parte del capo dello stato: dal "ripudiare la guerra e assicurare la pace", al dovere di "garantire la giustizia in tempi rapidi". Poi il richiamo alla Resistenza e ai suoi valori, alla lotta alla mafia e alla corruzione. Proprio sulla lotta a "Cosa Nostra' si è soffermato Mattarella, che ha ricordato i sacrifici dei giudici Falcone e Borsellino.

 

Il terrorismo, internazionale e non, è la nuova minaccia internazionale per il paese, ha ammonito il presidente, che ha ricordato l'omicidio di Stefano Tachè alla sinagoga di Roma del 1982. Un pensiero anche ai due marò, Latorre e Girone, così come agli italiani rapiti all'estero.

 

Ma anche sul piano dell'impegno italiano nell'Unione europea si è concentrato il nuovo capo dello stato. "L'Europa è per l'Italia un approdo sicuro", ha detto, ma l'Ue "deve essere più attenta, impegnata e solidale".

 

"Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi con fiducia i volti degli italiani", ha concluso Mattarella.

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