Sinai fuori controllo

Roma. Nella notte tra giovedì e venerdì, la Provincia del Sinai dello Stato islamico – che è il gruppo egiziano che obbedisce allo Stato islamico – ha lanciato un’operazione militare contro almeno dodici obiettivi militari in tre cittadine della penisola egiziana. Il bilancio dei morti ieri è salito a 32, inclusi due bambini.

Nelle foto di questa pagina l'addestramento degli uomini della Provincia del Sinai dello Stato islamico

L’ondata di attacchi simultanei dimostra un livello di coordinamento militare che il gruppo non aveva ancora dimostrato. L’account egiziano dell’organizzazione terroristica su Twitter giovedì aveva fatto circolare immagini dei suoi uomini in addestramento, sapendo che poche ore dopo i media ne avrebbero avuto bisogno per dare notizia degli attacchi. In un caso, un’autobomba è esplosa ai cancelli di una base dell’esercito e subito dopo è cominciato un bombardamento con colpi di mortaio.

Questa operazione, assieme all’assalto contro l’Hotel Corinthia in Libia avvenuto mercoledì – l’hotel era uno dei pochi scampoli di normalità nella capitale – dimostra che alcuni gruppi “esterni” stanno acquistando forza, anche se il gruppo madre ha appena subito una sconfitta a Kobane, sul confine tra Siria e Turchia. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha troncato una visita in Etiopia per rientrare al Cairo

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• Daniele Raineri

• Di Genova. Nella redazione del Foglio mi occupo soprattutto delle notizie dall'estero. Sono stato corrispondente dal Cairo e da New York. Ho lavorato in Iraq, Siria e altri paesi. Ho studiato arabo in Yemen. Sono stato giornalista embedded con i soldati americani, con l'esercito iracheno, con i paracadutisti italiani e con i ribelli siriani durante la rivoluzione. Segui la pagina Facebook (https://www.facebook.com/news.danieleraineri/)