Re Abdullah bin Abdelaziz è morto la scorsa notte all'età di 90 anni (foto LaPresse)

Muore il re saudita Abdullah. A Riad inizia l'era di Salman

Redazione

In carica ufficialmente dal 2005, il sovrano scompare a 91 anni mentre il regno affronta la minaccia dell'estremismo islamico e lo Yemen resta il banco di prova del confronto con Teheran. Intanto, il prezzo del petrolio continua a scendere.

Il re saudita Abdullah è morto nella notte all'età di 91 anni e il nuovo monarca, che si insedierà già oggi, sarà suo fratello Salman, già ministro della Difesa del regno. Nuovo erede al trono, invece, il principe Muqrin. Abdullah era stato ricoverato per l''ultima volta in ospedale all'inizio di gennaio. "Sua Altezza Salman bin Abdulaziz al Saud e tutti i membri della famiglia, con la nazione intera, piangono il Custode delle due moschee sacre, re Abdullah bin Abdelaziz, deceduto esattamente all'una di notte", recita il comunicato trasmesso dalla televisione di stato saudita. Nato nel 1924, Abdullah aveva assunto la guida del regno nel 2005, dopo aver di fatto ricoperto la carica di reggente per circa dieci anni al posto del re Fahd, in precarie condizioni di salute.

 

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha espresso il suo cordoglio con un comunicato in cui ha ricordato la "passione" di re Abdullah e soprattutto la ferma convinzione del sovrano che "l'amicizia tra Stati Uniti e Arabia Saudita rappresentava un elemento di stabilità". Un'alleanza, quella lungo l'asse Washington-Riad, che non cambiò nemmeno con il susseguirsi delle Amministrazioni americane. Anche il repubblicano George W. Bush definì re Abdullah "un partner affidabile".

 

Diversa è stata la reazione della comunità sunnita più radicale che sui social network ha gioito per la scomparsa del "tiranno", preconizzando l'inizio della fine del regno saudita.

 

[**Video_box_2**]Sono molte adesso le sfide che il nuovo sovrano Salman dovrà affrontare. La rivalità con l'Iran sciita potrebbe conoscere una nuova escalation nell'immediato date le recenti notizie che arrivano dallo Yemen, dove il governo sunnita, amico di Riad, è stato disciolto proprio ieri dopo la ribellione degli sciiti Houthi, appoggiati da Teheran. La minaccia dello Stato islamico, osteggiato dall'Arabia Saudita, e le guerre in Iraq e in Siria, dove re Abdullah ha da sempre sostenuto i ribelli anti assadisti, sono altri scenari con cui Salman dovrà confrontarsi. Infine, il calo del prezzo del petrolio, spinto al ribasso proprio da Riad, potrebbe portare il paese in deficit per la prima volta dal 2009, incrinando inoltre i propri rapporti con buona parte degli altri paesi Opec, contrari a un calo così drastico dei prezzi del greggio.