I due fratelli Cherif e Said Kouachi, presunti assalitori del giornale Charlie Hebdo

Localizzati gli assalitori di Charlie Hebdo

Redazione

I fratelli Said e Chérif Kouachi sarebbero a Villers-Cotterêt, nel dipartimento dell'Aisne. La polizia francese aveva esteso le ricerche a tutto il territorio francese. Mogherini: "Distinguere islam da terrorismo".

Il giorno dopo l'attentato islamista al Charlie Hebdo, i due fratelli franco-algerini principali sospettati del massacro sono ancora in fuga. Ma due uomini - la cui descrizione corrisponde a Cherif Kouachi, 34 anni, e suo fratello, Said, 32 - sono stati avvistati nel nord della Francia, nel dipartimento dell'Aisne, in Piccardia. I due sono a bordo di una Clio grigia, incappucciati: sarebbero stati formalmente riconosciuti dal gestore di una pompa di benzina Avia, a Villers-Cotteret; a bordo l'uomo ha visto dei kalashnikov e quello che sembra essere un lanciarazzi.

 

Avvistati qualche decina di chilometri a nord est da Parigi, sembrerebbero volersi dirigere di nuovo verso la capitale. Isolato l'Eliseo, le entrate di ingresso a nord di Parigi sono blindate con decine di poliziotti armati nella speranza di intercettarli; e l'intera zona è sorvolata da elicotteri della Gendarmeria, dell'esercito e della protezione civile.

 

In un paese che è letteralmente nel terrore, le autorità hanno fermato nella notte sette persone, tutti membri dell'entourage dei due sospettati: tra di essi, la sorella, la moglie e il cognato di Said. Hamyd Mourad, un 18enne cognato di Cherif, sospettato di essere uno dei complici, si è consegnato spontaneamente mercoledì sera, ma avrebbe un alibi di ferro: era a scuola, tra le 8 e le 12 di mercoledì. Nella notte, diversi luoghi di culto musulmani sono stati attaccati, probabilmente atti di vendetta per l'attentato islamista. Non solo: senza che sia stato ancora stabilito "alcun legame formale" con la strage al Charlie Hebdo, stamane, c'è stata una sparatoria nella periferia della capitale, in una delle banlieu, Montrouge. Sono rimaste ferite due persone; e una donna, un'agente della polizia municipale, è morta poco dopo. L'autore degli spari e' ancora in fuga e sarebbe ancora nel quartiere.

 

[**Video_box_2**]In Francia ormai è psicosi e si moltiplicano i falsi allarmi: pacchi sospetti e un uomo armato segnalato a la Defense, ma era una bufala. Intanto a mezzogiorno il paese si è fermato, in omaggio alle vittime: un minuto di silenzio, rotto solo dal rintocco funebre nelle chiese (anche la cattedrale di Notre Dame ha fatto risuonare le sue campane alle 12 esatte).  E mentre il governo invita a mantenere il sangue freddo e all'Eliseo c'è stata una terza riunione del gabinetto di crisi, il settimanale satirico che ha provocato la bufera annuncia che non chiuderà i battenti: la settimana prossima sarà nuovamente in edicola, ha fatto sapere uno dei suoi cronisti, Patrick Pelloux.

 

Mogherini: "Distinguere islam da terrorismo"

 

"Bisogna distinguere completamente la parola 'islam' dalla parola 'terrorismo'. Non c'è nessuna religione che possa essere utilizzata per compiere degli atti tanto crudeli e disumani". Lo ha detto l'alto rappresentante dell'Unione europea per gli Affari esteri, Federica Mogherini, nel corso della conferenza stampa a Riga per l'avvio del semestre di presidenza della Lettonia del Consiglio Ue sull'attacco alla sede di Parigi del giornale satirico Charlie Hebdo. Per Mogherini, si tratta di "una sfida non solo di sicurezza e politica ma anche culturale" da "condividere con i nostri partner in tutto il mondo, arabi, africani e asiatici".

 

 

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