Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione europea (foto LaPresse)

Intesa Italia-Ue sui fondi europei. Katainen non esclude correzioni alla manovra

Redazione

Saranno ripartiti tra politiche di coesione (32 miliardi) e sviluppo rurale (10 miliardi). Il Mezzogiorno sarà il maggior beneficiario.
 

L'Italia ottiene dall'Unione europea 42,2 miliardi di euro in fondi strutturali per il periodo 2014-2020. E' quanto prevede l'accordo di partenariato siglato tra il governo e la Commissione per l'uso dei fondo di sviluppo regionale (Fesr), fondo sociale europeo (Fse), fondo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) e il fondo per la pesca. Nello specifico, 32,2 miliardi di euro di finanziamenti totali arriveranno dalla politica di coesione, mentre 10,4 miliardi di euro arriveranno per lo sviluppo rurale, per un totale di 42,6 miliardi di euro da spendere in sette anni.

 

Se poi si aggiungono i 567,5 milioni di euro garantiti all'Italia dalla Garanzia giovani - l'iniziativa per l'occupazione giovani - e gli 1,1 miliardi destinati alla Cooperazione territoriale europea, l'Italia godrà di un 'tesoretto' di oltre 44 miliardi di euro.

 

Dei 32,2 miliardi di euro per le politiche di coesione la maggior parte - 22,2 miliardi - sarà destinata per programmi di sviluppo delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Rispetto al ciclo di programmazione precedente (2007-2013), l'Italia per poter usufruire dei fondi dovrà presentare programmi operativi e dei Pra (programmi di rafforzamento amministrativo). Dato che la Commissione ha riscontrato nell'inefficienza della pubblica amministrazione uno dei fattori principali di cattiva spesa dei fondi europei, all'Italia si impone l'obbligo di snellire la burocrazia. Indicazione, questa, che risponde peraltro a una delle raccomandazioni avanzate da Commissione e Consiglio Ue indipendentemente dal nuovo ciclo di programmazione sui fondi strutturali.

 

Katainen: "Non si escludono modifiche o correzioni alla legge di stabilità"

 

[**Video_box_2**]La Commissione valuterà nelle prossime settimane, anche alla luce delle previsioni economiche di autunno, il dettaglio delle misure della legge di stabilità per esprimere un'opinione entro la fine di novembre: come ha spiegato il vicepresidente Jyrki Katainen, non è escluso che possa indicare ulteriori modifiche e correzioni. Lo ha detto lo stesso Katainen commentando la decisione di non rispedire al mittente i piani di bilancio per il 2015 di nessun paese.

 

Le opinioni che la Commissione esprimerà entro il prossimo mese sui piani di bilancio nazionali per il 2015, ha aggiunto Katainen, "evidenzieranno se ci sarà bisogno di misure aggiuntive o sostitutive per assicurare il pieno rispetto" delle regole Ue. In particolare, i servizi della Dg Affari economici e finanziari terranno in considerazione "anche la regola del debito", visto lo stretto legame esistente fra deficit e debito. In altre parole, ha spiegato il vicepresidente che nell'esecutivo di Jean-Claude Juncker, operativo dal primo novembre, sarà incaricato dei dossier economici di crescita e competitivita', "la nuova Commissione dovrà fare la valutazione finale utilizzando al meglio le competenze di cui dispone e valutando sia la qualità delle misure annunciate dai governi sia il livello di debito di ogni stato".

 

 

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