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Ricorsi e assonanze: uno dei padri della pillola era un devoto cattolico

Giulio Meotti

Del dottor Gregory Pincus sapevamo tutto. Giunse a ideare il preparato che prese il suo nome attraverso gli studi sugli ormoni. La “pillola Pincus”. Ma dell’altro padre della pillola anticoncezionale, John Rock, sapevamo poco o nulla.

Roma. Del dottor Gregory Pincus sapevamo tutto. Giunse a ideare il preparato che prese il suo nome attraverso gli studi sugli ormoni. La “pillola Pincus”. Ma dell’altro padre della pillola anticoncezionale, John Rock, sapevamo poco o nulla. Ci ha pensato Jonathan Eig con il nuovo libro “The birth of the pill”. I padri della più importante rivoluzione sociale in occidente furono quattro: l’eugenista Margaret Sanger che lanciò l’idea di una pillola che controllasse la gravidanza, il dottor Pincus, la filantropa e suffragetta Katharine McCormick (che mise i soldi dell’operazione) e soprattutto Rock. Fondatrice dell’International Planned Parenthood Federation (1952), Sanger diresse una rivista, la Birth Control Review, che divenne col tempo il più importante laboratorio teorico per la selezione della specie. “Controllo delle nascite: creare una razza di purosangue”. E ancora: “Noi preferiamo la politica della sterilizzazione immediata per garantire che la procreazione sia assolutamente proibita ai deboli di mente”. Costruì la sua prima clinica per il controllo delle nascite nel quartiere Brownsville di New York, uno dei più poveri della città. Poteva estirpare meglio “il peso morto dei rifiuti umani”.

 

Ma è su John Rock che si concentra soprattutto il libro di Eig. Un cattolico padre dell’anticoncezionale? Sì. Fu una ricerca illegale e clandestina. Rock e Pincus testarono la pillola su cinquanta donne del Massachusetts sotto la copertura degli “studi sulla fertilità”, in modo da non interferire con le leggi che vietavano il controllo delle nascite. L’inganno si estese al marketing. Nel 1957 la pillola fu commercializzata sotto il nome di Enovid, come farmaco per il trattamento dei disordini mestruali, sotto la dicitura: “Warning: this pill will prevent pregnancy”. Non ci poteva essere pubblicità migliore.

 

Rock non era un radical, ma un repubblicano, un devoto cattolico, battezzato dal cardinale di Boston William O’Connell, padre di cinque figli, il crocifisso nello studio, la messa ogni mattina nella chiesa di St. Mary. Rock fece lobby a Roma perché il Vaticano accettasse la rivoluzione anticoncezionale. Per Rock, la pillola era importante per “la felicità delle famiglie” e fin dagli anni Quaranta Rock, docente ad Harvard, aveva insegnato ai suoi studenti come inserire il diaframma, sebbene allora fosse illegale.

 

[**Video_box_2**]Nel 1963 scrisse anche un libretto, “The time has come”, per spiegare perché la chiesa e il mondo dovessero riconciliarsi, la prima cedendo sul controllo delle nascite. Il libro legittimò anche teologicamente la pillola. Visto che la pillola agisce sospendendo l’ovulazione, essa non viola l’insegnamento cattolico per cui a nessuno è consentito di sopprimere deliberatamente la funzione riproduttiva. Rock sosteneva che il metodo del ritmo mestruale invece sopprimeva di fatto la funzione riproduttiva. Al contrario, se l’ovulazione è sospesa non c’è nessun uovo per essere fecondato. Rock fu il primo alla Harvard Medical School a compiere tentativi di fecondazione in vitro, a congelare cellule spermatiche e a estrarre ovociti. Pincus mise a punto il meccanismo, ma fu Rock a gestire il trial clinico. “Fu il nome di Rock e la sua reputazione a dare validità al messaggio secondo cui la pillola avrebbe protetto le donne da gravidanze indesiderate”, ha scritto la studiosa Loretta McLaughlin. Per questo Rock venne chiamato “il Padre della pillola”, con la maiuscola sulla prima p.

 

Fu Rock a mettere la propria faccia a Washington di fronte alla commissione esaminatrice della pillola. L’esaminatore, Pasquale DeFelice, era un ostetrico cattolico della gesuitica Georgetown University. Rock alla fine perse la sua battaglia e i suoi incontri con Paolo VI furono infruttuosi. Il Papa emanò l’enciclica Humanae Vitae, che chiuse il dibattito. Ma il dubbio insinuato da Rock si riaffaccia oggi nella chiesa cattolica.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.