Matteo Renzi durante la conferenza stampa nella quale ha presentato la Legge di Stabilità 2015 (foto LaPresse)

Renzi riduce le tasse per ripartire. Ecco i dettagli della legge di stabilità

Redazione

"18 miliardi di imposte in meno" assicura il premier. Quattro i piliastri: riduzione spesa pubblica, diminuzione pr.essione fiscale, ancellazione della componente lavoro dall'Irap, azzeramento contributi per i nuovi assunti per tre anni.

Sarà una manovra da 36 miliardi di euro, circa 6 in più di quanto pronosticato alla vigilia, con uno scopo primario ambizioso: rilanciare l'occupazione attraverso un pacchetto di sgravi, fiscali e contributivi, sul lavoro. La legge di stabilità 2015 parte quindi da "18 miliardi di tasse in meno", sottolinea Matteo Renzi nella conferenza stampa post Consiglio dei ministri, per tentare di abbassare un livello di tassazione definito dal premier "pazzesco" e "rilanciare il mercato del lavoro e togliere qualsiasi alibi agli imprenditori che non vogliono assumere".

 

 

"E' la più grande riduzione di tasse mai fatta da un governo in un anno. Ed è normale farlo, perché si era arrivati a un livello pazzesco di tassazione. Non è una decisione né di destra, né di sinistra. E' una dimostrazione di grande forza, solidità e determinazione dell'Italia", sottolinea Matteo Renzi prima di presentare nel dettaglio la manovra. Quattro i punti principali attorno ai quali ruota una finanziaria "anticiclica", ma "rispettosa del limite del 3 per ceto previsto dalla Ue": riduzione sostanziale della spesa della Pubblica amministrazione per 15 miliardi totali; diminuzione della pressione fiscale per 9,5 miliardi (è stato confermato e stabilizzato il bonus da 80 euro, pur cambiando pelle:  diventa una detrazione, non più un bonus aggiuntivo); cancellazione della componente lavoro dall'Irap a partire dal 2015, per un totale di 5 mld; infine l'azzeramento dei contributi per i nuovi assunti a tempo indeterminato (1 ,9 mld).

 

 

[**Video_box_2**]Trovate le risorse per finanziare la manovra, con 15 miliardi di spending review, 11,5 miliardi di spazio sul deficit, 3,6 miliardi di tassazione delle rendite finanziarie, 3,8 miliardi dalla lotta all’evasione, 600 milioni dalla banda larga e 1 miliardo dalle slot machine, il presidente del Consiglio ora aspetta l'approvazione della legge sul mercato del lavoro per completare il percorso di riforme necessario per fare ripartire l'economia in Italia.

 

 

"Ci saranno 36 miliardi di entrate e 36 miliardi di uscite. Passeremo dal 2,2 al 2,9 per cento di rapporto deficit/Pil", avverte il presidente del Consiglio, assicurando però che "rispetteremo il limite del 3 per cento". Dall'America però la manovra è stata letta come un punto di rotture rispetto ai diktat europei. Secondo il Wall Street Journal infatti "l'Italia si unisce alla Francia nella potenziale rotta di collisione con l'Ue sulla legge di bilancio", in quanto, proprio come oltralpe, " ci sarà un deficit maggiore e più a lungo di quanto non avessero anticipato, ritardando in questo modo la riduzione del disavanzo".

 

 

Ecco le nuove entrate nel dettaglio:

- Deficit aggiuntivo: il ricalcolo del rapporto tra deficit e pil dal 2,2 al 2,9 per cento vale 11 miliardi.
 
- Revisione della spesa: il governo taglierà 15 miliardi di euro di spese.  I nuovi risparmi aggiuntivi saranno così suddivisi: 6,1 miliardi dallo Stato, 4 miliardi dalle Regioni (rispetto alle previsioni del 2015, che prevedevano un aumento di 2 miliardi sulla Finanziaria del 2014, quindi con un taglio netto di 2 miliardi), 1,2 miliardi dai Comuni, 1 dalle Province. Tra i ministeri, la quota maggiore di risparmi è attesa da Lavoro e Istruzione. Ci sarà quindi la razionalizzazione delle società partecipate locali messo  
a punto dal Commissario della spending review Carlo Cottarelli: entro il 2015 saranno eliminate quelle "non indispensabili al perseguimento delle finalità istituzionali" e le partecipazioni "detenute in società che svolgono attività analoghe o simili a quelle svolte da altre partecipate o da enti pubblici strumentali"; saranno infine aggregate le società di servizi pubblici locali di rilevanza economica e contenuti costi di finanziamenti.
 
- Recupero evasione: 3,8 miliardi saranno recuperati con la lotta all'evasione. Uuna cifra prudenziale di questa grande battaglia che si fa attraverso l'incrocio delle banche dati. Spero e cedo che ci sia qualcosa in più", ha sottolineato Renzi.

 
- Slot machine: 1 miliardo dal diverso trattamento delle slot machine e un altro miliardo dalla riprogrammazione.
 
- Rendite finanziarie: 3,6 miliardi dalla tassazione delle rendite finanziarie.

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