Genova tra pioggia e burocrazia

Redazione

Parlando dell’alluvione a Genova, che ha causato un morto e danni imponenti, il premier Matteo Renzi ha rivendicato come “assoluta priorità ‘sbloccare’ le opere pubbliche che sono ferme da anni per ritardi e ricorsi”.

Parlando dell’alluvione a Genova, che ha causato un morto e danni imponenti, il premier Matteo Renzi ha rivendicato come “assoluta priorità ‘sbloccare’ le opere pubbliche che sono ferme da anni per ritardi e ricorsi”. Le polemiche, come accadde dopo l’alluvione del novembre 2011, si concentrano sul mancato completamento dei lavori per aumentare la portata dei corsi d’acqua cittadini. Da quattro anni le autorità locali non riescono ad aggiudicare l’appalto per la copertura dell’ultimo tratto del torrente Bisagno, causa dell’esondazione, per cui già nel 2010 vennero stanziati 35 milioni tra stato e regione. Le imprese uscite perdenti dalla gara hanno presentato ricorso ai Tar di Liguria e Lazio e, sconfitte, s’appelleranno al Consiglio di stato. Sono fermi pure i lavori per lo “scolmatore” del rio Fereggiano, affluente del Bisagno all’origine del disastro del 2011. In attesa di avallare la messa a gara, la Corte dei Conti ha congelato le procedure per sei mesi. Oggi scadeva la presentazione delle offerte.

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